CALTANISSETTA – Tanto rumore per …nulla. Tutto secondo copione nella seduta del civico consesso nisseno che ha sancito l’elezione del pentastellato Giovanni Magrì a presidente del consiglio comunale. La ridente e solida armata ‘stellata’, guidata con sagacia dal neo sindaco Roberto Gambino, non ha avuto paura di assumersi in pieno tutta la responsabilità di “governare” la nave Caltanissetta che necessita di essere riportata sulla giusta rotta onde evitare di affondare.
L’opposizione aveva chiesto, non si sa bene a quale titolo, che la maggioranza cedesse la “poltrona” di presidente ma, anche, nelle precedenti amministrazioni quella carica è sempre andata alla maggioranza. Peraltro la minoranza (tutti nei loro interventi hanno evidenziato questa supposta mancanza di interlocuzione) su questa “pretesa” di dialogo è apparsa spaccata, non concorde: continuano le diatribe tra le due anime del centrodestra; Aiello (Lega) è uscito poco prima dall’aula in segno di protesta in quanto non invitato a partecipare alla riunione dei capigruppo di mercoledì sera. Tra qualche mugugno di minoranza, durante la sessione presieduta da Giovanna Mulè, il M5s con 15 voti (tutti i consiglieri) ha consentito a Magrì di diventare presidente, gli 8 di minoranza hanno “alzato” scheda bianca.
Il neo presidente ha diviso con i movimentisti il suo “successo” senza dimenticare, in riferimento alla precedente legislatura, i molti colleghi (alcuni anche adesso in consiglio) con i quali ha condiviso molte battaglie. Nelle dichiarazioni post voto, anche dai banchi non a 5 stelle, si sono elevati i complimenti all’indirizzo del nuovo presidente. Il capoluogo nisseno gode ancora del vento in poppa a 5 stelle, l’inizio è promettente: vedremo che tipo di navigazione sarà…