MUSSOMELI – Si celebrerà sabato prossimo, 18 maggio, alle ore 18 nella parrocchia di Maria SS. del Carmelo, la Santa Messa nel trigesimo della morte del nostro concittadino novantatreenne Ferdinando Sola, assai apprezzato in paese, avvenuta a Palermo, dove risiedeva, lo scorso 20 aprile. Una persona distinta, socievole e riservata, che si è spesa, nel lontano passato, nell’attività amministrativa del Comune di Mussomeli. Così i figli descrivono la figura del genitore scomparso: “Papà nasce a Mussomeli il 28 ottobre del 1925, da Gaetano, la cui famiglia, detta ‘i Tabassi’, risiedeva al Carmelo, e da Stefanina Saladino, la cui famiglia risiedeva al Porticato dei Monti. Frequenta le scuole elementari a Mussomeli e il ginnasio a Palermo, all’Istituto Don Bosco, per poi completare gli studi scolastici al Liceo Classico Mandralisca di Cefalù. Si iscrive alla Facoltà di Ingegneria a Palermo ma, nonostante sia uno studente brillante e a poche materie dalla laurea, rimasto orfano di padre a soli 21 anni, non porta a termine gli studi universitari per restare con la mamma in paese ed aiutarla nella gestione dell’economia familiare. Insegna per qualche tempo Matematica nella neonata scuola media di Padre Deodato, collabora allo studio tecnico di Michele Mingoia e Giovanni Ferreri, con i quali condivide la passione politica. Siamo negli anni del dopoguerra e Ferdinando si impegna in prima persona in politica nella giovane Democrazia Cristiana, mettendosi al servizio della comunità e contribuendo alla modernizzazione e allo sviluppo di Mussomeli, fino a diventare segretario locale del partito e vicesindaco nella giunta guidata dall’amico fraterno Giovanni Ferreri. Sposa Michelina Diliberto, da cui nascono Nello e Stefania, e inizia a lavorare come disegnatore tecnico presso l’ISPEA, dapprima nella miniera di Pasquasia, poi in quella di Campofranco, successivamente presso la sede di Palermo, dove – dagli anni ’80 in poi – si trasferisce con la famiglia. Ferdinando è conosciuto da tutti a Mussomeli sia per il suo impegno politico e civile, sia per i rapporti di amicizia e solidarietà che lo legavano a tante persone in paese. E’ sempre stato un uomo di grande gentilezza e rispetto nei confronti degli altri, poiché gentile e mite era il suo animo, nonostante l’ardore nelle opinioni che riguardavano la politica e la società. Un uomo di grande fede, cultura, senso civico. Il suo acuto senso di responsabilità civile lo rendevano talvolta scomodo perché portatore di opinioni che spesso andavano oltre la superficialità delle cose e del senso comune. Nonostante vivesse con la famiglia a Palermo da parecchi anni, è sempre tornato nella sua amata Mussomeli dove ha sempre mantenuto vivi i legami con i parenti, gli amici, le radici. Amava ritirarsi in campagna con la famiglia e gli amici, con gli amati libri e la musica, pur non disdegnando le chiacchierate al Circolo Trabia e gli incontri per le strade del paese. Ferdinando si è spento il 20 aprile scorso, nella sua abitazione di Palermo, a 93 anni, confortato dalla presenza di Nello e Stefania. Lascia un grande vuoto.
Noi amiamo accompagnarlo nel suo viaggio più importante con dei versi da lui amati e spesso citati, del grande poeta elisabettiano John Donne:
Nessun uomo è un’Isola,
intero in se stesso.
Ogni uomo è un pezzo del Continente,
una parte della Terra.
Se una Zolla viene portata via dall’onda del Mare,
la Terra ne è diminuita,
come se un Promontorio fosse stato al suo posto,
o una Magione amica o la tua stessa Casa.
Ogni morte d’uomo mi diminuisce,
perché io partecipo all’Umanità.
E così non mandare mai a chiedere per chi suona la Campana:
Essa suona per te”.