Salute

” E sedutosi … li ammaestrava”: Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli ( di don Salvatore Callari)

Don Salvatore Callari

” E sedutosi … li ammaestrava”: Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli ( di don Salvatore Callari)

Lun, 20/05/2019 - 07:20

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La pedagogia della liturgia è, oltre che sapiente, anche concreta. Cioè si prefigge uno scopo chiaramente comprensibile e concreto. In questa domenica annuncia e illustra la ragione fondamentale del vivere cristiano: “ amatevi come io vi ho amati”. Forse a molti verrà la tentazione di dire: “ è un discorso però conosciuto e che si ascolta con regolare frequenza. Si potrebbe dire, quasi, che le omelie non lo trascurano mai e c’è il rischio, anche se ingiustificato, di un maldestro rigetto. Si ! è vero ! Ma la ragione è che Gesù ne parlava sempre, anzi, indicava nell’amore di Dio e del prossimo i cardini essenziali della vita cristiana e il compendio di tutta la Legge. Non solo ma sottolineava che si tratta di un impegno essenziale del “credente”, del rapporto con Dio. Anche l’Antico Testamento lo aveva come il precetto assoluto : “ Ascolta Israele,: amerai il Signore Dio tuo con tutte le tue forze e il prossimo tuo come te stesso”. E che volete che i sacerdoti si sottraggano al compito di ricordare sempre questo comandamento ? Semmai dobbiamo rilevare il “ rafforzativo” che aggiunge Gesù, che lo chiama il “comandamento nuovo”, il Suo” comanda,mento, da realizzarsi con modalità nuova, in spirito di sincerità e di fede, “ come vi ho amati io “ Non sarà vero amore se non è come quello di Gesù. E comprendiamo benissimo quale difficoltà c’è per amare “ con lo stile di Gesù”; tuttavia non possiamo trascurare che Gesù dice che “ questo” è il “segno distintivo” dell’amore di Dio. Lo dice anche a chiare lettere S: Giovanni: “ chi dice di amare Dio ma non ama il prossimo è un bugiardo”. Ma vorrei aggiungere una sfumatura, sottile forse, ma certamente veritiera : “ gli altri vi riconosceranno come miei discepoli se vi amerete gli uni gli altri, e poi ( ha pensato e non lo ha detto ! ) “ io vi riconoscerò come miei discepoli, cioè, io vi considererò miei discepoli , non se avrete creduto di essere veri, sinceri, genuini discepoli miei, con l’osservanza di tante formalità esteriori e perfino con la preghiera o la messa o l’elemosina, ma se avrete amore per i fratelli, “alla mia maniera”, “come io vi ho amati” Ecco perché è un argomento che va illustrato e richiamato con insistenza fino a quando lo avremo concretamente realizzato .