Campofranco, Mov5Stelle sulla “letterina” del sindaco riguardante la Tari: “ennesimo arbitrario atto di propaganda politica”

CAMPOFRANCO – Riceviamo e  pubblichiamo una nota dI Enrico Lipari Capogruppo consiliare Mov5 Stelle:      “In questi giorni i cittadini di Campofranco stanno ricevendo presso la propria abitazione la bolletta TARI 2019 e con essa…una bella “letterina” propagandistica.   Prima di entrare nel merito del contenuto di tale scritto, a nome di tutto il Movimento 5 Stelle di Campofranco, denuncio pubblicamente questo ennesimo arbitrario atto di propaganda politica (che mai prima d’ora nessuno aveva osato fare) da parte di un Sindaco pro-tempore, che utilizza il Comune di Campofranco e gli strumenti in suo possesso come se fossero proprietà privata con l’aggravante di divulgare comunicazioni propagandistiche in piena campagna elettorale.     Ma andiamo ai decantati fatti esposti:

1) RIDUZIONE BOLLETTA: QUELLO CHE NON SI DICE.

Nella lettera ai contribuenti si dà comunicazione, al pari di una strepitosa vittoria, che la bolletta della TARI 2019, rispetto alla precedente del 2018, è diminuita dell’11% per le utenze domestiche e del 28% per quelle non domestiche.

Vero, quel piano tariffario è stato votato da tutto il consiglio comunale, minoranza compresa, peccato però che si è volutamente evitato di far vedere l’altra faccia della medaglia ovvero, se consideriamo i due anni dell’amministrazione Pitanza, sul piano tariffario e sul costo del servizio dei rifiuti siamo ancora ben lontani dai risultati positivi.

Nel 2018, infatti, le tariffe sono aumentate fino al 150% per le utenze non domestiche ed il costo del servizio nello stesso anno è aumentato di oltre 100.000,00 euro dopo le celeri assunzioni post elettorali (il dato certo non è conosciuto visto che non c’è stato fornito alcun “consuntivo”).       Se la matematica non è un opinione, anche se si cerca di sdoganare a proprio favore pure i numeri, ecco il risultato dei due anni dell’attuale amministrazione:

-TARIFFE utenze non domestiche: dall’aumento del 150% per l‘anno  2017, considerata la diminuzione del 28% nel 2019, il risultato è +122%.

– il costo totale del servizio, invece, è aumentato, sempre in relazione agli anni antecedenti l’amministrazione Pitanza, passando da € 330.000 (2017) ad € 350.000,00 (2019), con una differenza che lievita a quasi € 50.000,00 se si considera l’ultimo piano economico finanziario presentato dalla precedente amministrazione (2016).

Questi numeri dovrebbero far comprendere come si é ancora ben lontani dall’avere una sostanziale ed effettiva diminuzione della bolletta e dei costi per la gestione dei rifiuti, tant’è che facendo la somma dei due anni, il risultato è ancora negativo.

2) COSTO DEL SERVIZIO. I VERI MOTIVI DELLA DIMINUZIONE.

Anche su questo punto la matematica va contro la propaganda fatta dal Sindaco. Infatti, la diminuzione del costo del servizio, passato dagli oltre € 400.000,00 del 2018 ai € 345.000,00 del 2019, non è da imputare al “lavoro” dell’amministrazione, come si vuol far credere, bensì, ad una riduzione del costo totale annuo di oltre € 50.000,00 grazie principalmente al pensionamento di un dipendente ed alle dimissioni di un altro operatore nell’ Aprile 2018. A quanto sopra c’è da aggiungere l’eliminazione di alcune voci dalla tabella dei costi come la spesa per i mastelli e quella per i sacchetti, che da una parte riducono certamente i costi, dall’altra diminuiscono anche la qualità del servizio, visto che in tanti altri Comuni l’amministrazione provvede a distribuire sia tutti i mastelli che i sacchetti per la raccolta differenziata.

3) AGEVOLAZIONI PRESENTI ED AGEVOLAZIONI ASSENTI.

Su questo aspetto la ricostruzione dei fatti scade nel ridicolo. Si vorrebbero, infatti, far passare per provvedimenti di questa amministrazione misure che sono presenti fin dalla prima stesura del regolamento per la TARI datato il 24/09/2015.

Inoltre, non si fa alcuna menzione sul fatto che proprio in occasione dell’ultimo consiglio comunale, il Movimento 5 Stelle ha presentato le seguenti proposte di agevolazioni:

– riduzioni dal 30% al 50 % per gli invalidi civili;

– riduzione del 50% per gli esercizi commerciali che rimuovono le slot machine per arginare la ludopatia. Proposte che sono state invece bocciate dalla maggioranza con la scusa della mancanza di coperture finanziarie, nonostante il Sindaco avesse sottolineato poco prima la possibilità di eventuali provvedimenti futuri.

4) SITUAZIONI ARRETRATE: L’ENORME DEBITO ATO CHE IL SINDACO CONOSCE MA DI CUI NON PARLA.

Il nostro Sindaco, cercando di passare da vittima, si lamenta della situazione che ha trovato, dimenticando la spada di Damocle che pende sulla nostra testa e che potrebbe far saltare i conti del Comune,ovvero il debito di oltre UN MILIONE DI EURO con l’ATO CL1. Una somma ancora non certa, visto le sanzioni e gli interessi maturati, coperta solo in minima parte nel bilancio comunale e considerate le continue sollecitazioni del liquidatore dell’ATO nei confronti del Comune per definire e chiudere questa vicenda. Tale situazione dovrebbe essere ben conosciuta, visto che il debito accumulato si riferisce al periodo in cui lo stesso Pitanza era Vice Sindaco di Campofranco, rendendolo di fatto complice delle “situazioni arretrate”, altro che vittima!

5) IL CONDONO CHE CONDONO NON È.

La mistificazione dei fatti raggiunge la meta più elevata  con la propaganda sul condono che condono non è. Quello che infatti si sta accingendo a fare l’amministrazione di Campofranco,  chiesto anche da noi in consiglio comunale, nient’altro è che la possibilità di “rottamare” i tributi comunali, già attuata per le cartelle esattoriali, concessa dall’attuale Governo, ovvero l’eliminazione delle sanzioni e la possibilità di rateizzazione il debito. Parlare di “condono” è dunque altamente fuorviante e sbagliato e confonde ancor di più i cittadini nella già difficile giungla burocratica.

Sono molte le situazioni che dovrebbero essere invece risolte come: gli errati calcoli su immobili senza servizi; la tariffa variabile (ancora oggi) calcolata su più proprietà; l’infedele dichiarazione contestata per più anni; e per ultimo, l’attività di riscossione della SORIT negli ultimi due anni con contratto scaduto.

Ancora una volta ci troviamo davanti ad una narrazione illusoria in cui la necessità di gettare fumo negli occhi della cittadinanza per nascondere le proprie responsabilità e il bisogno di autoincensarsi propagandando le proprie gesta diviene l’unico e vero scopo di tale lettera.    (Enrico Lipari (capogruppo m5s al consiglio comunale)

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