MILAZZO – Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, è stato il testimonial, della campagna “plastic free” promossa dal gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle all’Ars. Nella sala del Castello di Milazzo dove si è tenuto l’incontro, una scenografia d’eccezione: lo scheletro del capodoglio ‘Siso’, lungo 15 metri, ucciso dalla plastica ingerita e dalle reti dei pescatori, tragica rappresentazione del danno ambientale dovuto all’invasione della plastica. Presenti all’incontro i parlamentari nazionali Francesco D’Uva, Grazia D’Angelo, Antonella Papiro e Barbara Floridia e i regionali Francesco Cappello, Stefania Campo, Antonio De Luca, Luigi Sunseri, Giampiero Trizzino e Valentina Zafarana.
“Il nuovo nemico dell’uomo è la plastica – ha dichiarato Trizzino, primo firmatario del ddl ‘plastic free’, già approvato in commissione Ambiente e Territorio – e i numeri sono eclatanti: ne produciamo ogni anno 136 chili a testa, 8 milioni di tonnellate finiscono ogni giorno in mare, al ritmo di un camion al minuto. Il capodoglio che abbiamo alle spalle è il simbolo di questo problema e la nostra battaglia vuole eliminare i prodotti monouso in plastica a cominciare dai luoghi pubblici. La Sicilia, una volta approvata la legge, sarà la prima regione d’Italia anti-plastica, con i divieti e sanzioni per i trasgressori. Un impegno che è importante come quello contro l’amianto, che fu messo al bando vent’anni fa. Quello dei rifiuti non è solo un problema amministrativo o politico, ma è soprattutto culturale, e mi piace ripetere che l’immondizia è l’autoritratto della società, dei suoi cambiamenti, della sua cultura e in una certa misura del suo destino. Cominciamo quindi a parlare di materiali riciclabili, cioè di risorse, e andiamo verso il cento per cento di differenziata. La legge ‘plastic free’ è un cambio di passo nella mentalità, che dobbiamo imporci”.
“Noi abbiamo una visione – ha sottolineato il ministro nel suo intervento – e vogliamo fare piccole cose ma molto concrete, una dietro l’altra e con risultati misurabili. La campagna plastic free, così come il disegno di legge SalvaMare adottato dal Consiglio dei ministri, sono veicoli per ricordarci che si può costruire un mondo migliore, dove la gente non si ammala di tumori perché respira aria maledetta, dove il mare non è pieno di plastiche che entrano nella catena alimentare, dove i rifiuti non vengono seppelliti e non gli si dà fuoco. Proprio in questo territorio abbiamo fatto tante di queste piccole cose, come aver detto no all’inceneritore nella Valle del Mela e ancora l’Area marina protetta di Capo Milazzo, che segna un modo diverso di concepire il territorio, fare economia e turismo senza danneggiare nessuno. Ora il Consiglio comunale faccia in fretta la sua parte perché l’iter possa proseguire. Poi c’è il caso della Raffineria, per la quale ho già firmato il decreto ministeriale per decretare che lo stabilimento riduca le emissioni in atmosfera di almeno il 50 per cento. I cittadini hanno il diritto di vivere sereni nel proprio territorio”.
Nel corso dell’incontro, Carmelo Isgrò, direttore del MuMa (Museo del Mare di Milazzo) ha raccontato la toccante storia del recupero del capodoglio ‘Siso’ e della musealizzazione dei resti a scopo educativo, operazione in cui ha creduto fino a realizzarla. Inoltre è stata presentata l’esperienza della prima scuola “plastic-free” d’Italia, l’Istituto “Bersagliere Urso Mendola” di Favara, in provincia di Agrigento: i piccoli alunni hanno consegnato una lettera al ministro con una serie di richieste ambientali.