Ed ecco la Domenica della Palme, la “grande giornata” che è come il portale della” grande settimana”, quella più ricca di misterioso e drammatico fascino, quella che celebra il compimento della missione di Gesù, che è la redenzione. In essa si celebra la glorificazione del Padre e del figlio suo Gesù Cristo e la liberazione dell’uomo dalla schiavitù del peccato, Almeno nel senso che è data all’uomo la possibilità della salvezza, se la vuole, se accettata con fede e gratitudine, a Cristo che l’ha meritata col suo cruento martirio. La domenica della Palme è come la medaglia dalle classiche due facce: una gloriosa e l’altra dolorosa. Credo che sia utilissimo, intanto ricordare e raccomandare che le ricorrenze commemorate nella settimana santa, iniziando con la domenica, sono da vivere con profondo spirito di fede e non contentarsi solo di un pur devoto gradimento delle varie manifestazioni esteriori. E’ davvero essenziale lasciarsi avvolgere dall’onda sacra che la liturgia suscita in questi giorni. La doppia faccia : gloriosa: la benedizione e la processione delle palme. Un momento di esultanza. Anche Gesù accetta questo omaggio entusiasta della folla, sapendo che è già prossimo l’inizio della sua passione. La Chiesa, i fedeli tutti, inneggiano gioiosamente . Osanna al Figlio di Davide ! La faccia dolorosa : la messa; è una commossa commemorazione della passione di Gesù e della sua morte. E’ tutto un tragico evento in cui splende, ancora una volta, e nobilmente, la misericordia. Gesù è immerso nel mistero di iniquità;tradimento, rinnegamento, oltraggi, e provocazioni, fa trionfare l’ineffabile mistero del perdono: a Pietro, ai suoi crucifissori e a tutti quelli che, ignorando i benefici ricevuti, ne invocarono la morte. E su tutto, brilla la infinita e maestosa tenerezza mostrata al ladrone, che riconoscendo la sue malefatte, si affida alla bontà di Gesù, che con una promessa inaudita, lo rassicura : Oggi sarai con me , in Paradiso !