Solo per poco sembrò che la Vita gli fosse stata rubata; solo il tempo di una breve pausa per andare a firmare la Vittoria, avendo ripreso la Vita . Gli Apostoli avevano ancora negli orecchi le parole tristissime di Gesù: “ Il Figlio dell’Uomo sarà preso, condannato, crocifisso”. Ma avevano anche nel cuore le affermazioni, sempre profetiche, : “ il terzo giorno risusciterà”. E così è avvenuto. E di nuovo vivo, conforta le donne e i discepoli : “ annunciate che sono vivo e mi vedrete in Galilea” La risurrezione non è solo il miracolo avvenuto sulla collina del Golgota, come un evento storico da ricordare, ma è una realtà che rivive oggi nel cuore dei cristiani che ne sperimentano la “ attualità” , la presenza misteriosa e ricca di grazia. Con la Liturgia, è consolante potere esultare acclamando : “ Sì! ne siamo certi , Cristo è davvero risorto”. Ma non dobbiamo, soltanto, “ sostare”, seppure col senso della ebbrezza della vittoria, dinanzi a questo mistero, pieni di stupore, ma dobbiamo rallegrarci per le meravigliose conseguenze che devono” avvolgere” la nostra vita, cioè, una profonda consapevolezza che la “ Nuova Vita” di Cristo, deve essere per tutti un invito, un energico stimolo al “ rinnovamento” interiore, ad una vita ravveduta e riveduta sotto l’influsso della grazia. Come ci suggerisce S. Paolo, anche noi siamo “risuscitati” con Cristo, chiamati ad una vita nuova” Non all’insegna di miracoli e gesti eccezionali, ma ad una quotidianità lievitata da un sincero spirito di fraternità, di accoglienza e perdono vicendevole, illuminati dal sorriso della amabilità, capaci di esprimere bontà e non rigetto e disgusto dei fratelli. La celebrazione della Pasqua, sia come “riverberata” ogni giorno nei gesti semplici e ordinari; sia presente anche nelle nostre parole e nei sentimenti. Essere cristiani significa essere immersi nel mistero dell’Amore di Dio Padre e del Figlio suo Gesù Cristo. Tutto questo sia come un segnale luminoso che ci fa additare come “uomini nuovi”, come il Cristo Risorto.