Rifiuti. “Inquinamento organizzato” nell’Agrigentino: maxi blitz, sei denunce e sanzioni per 34mila euro 

AGRIGENTO – Sei denunce, quattordici sanzioni per 34 mila euro e il sequestro di tre automezzi e di una area di 16 mila metri quadrati adibita a discarica abusiva. E’ il bilancio dell’operazione “Kaos calmo”, compiuta dalla Capitaneria di porto con il coordinamento del procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, e del pm Paola Vetro. Gli inquirenti hanno posizionato otto telecamere per trenta giorni al boschetto del Kaos tra Porto Empedocle e la citta’ dei templi: l’obiettivo ha immortalato decine di furgoni di negozi di ogni tipo – alimentare ma non solo – che scaricavano rifiuti speciali, tossici, pericolosi e non pericolosi.
“Siamo molto oltre il lanciatore occasionale di rifiuti – ha detto il procuratore Luigi Patronaggio che ha illustrato i dettagli dell’operazione – ed e’ evidente che siamo in presenza di qualcosa di organizzato e preordinato”. Il video che viene proiettato durante la conferenza stampa alla quale ha preso parte anche il comandante della Guardia Costiera, Gennaro Fusco, e’ impietoso. I furgoni arrivano nei pressi del piazzale, di proprieta’ del demanio, e i conducenti scaricavano pesce, ortaggi, mobili e tanto altro ancora. Poi, in molti casi, veniva appiccato l’incendio. Il risultato e’ stato di sei denunce, per le ipotesi di incendio e violazione della normativa ambientale, e di quattordici sanzioni per un importo di circa 34 mila euro. “Nel complesso – ha aggiunto Fusco – contiamo di arrivare a recuperare 200 mila euro”. Tre automezzi utilizzati per il trasporto sono stati sequestrati. Messi i sigilli anche a un’area di circa 16 mila metri quadrati che veniva utilizzata da commercianti del settore ittico per depositare in maniera illecita i rifiuti prima di abbandonarli. “Le ditte – ha aggiunto Patronaggio – anziche’ pagare i costi per la discarica, si organizzano fra loro e raccoglievano i rifiuti da andare a buttare nel piazzale”. Il procuratore ipotizza, in maniera neppure troppo velata che dietro “la sequenza organizzata di abbandono di rifiuti” vi sia un collegamento con le problematiche legate al servizio di nettezza urbana di Porto Empedocle. “Su questa vicenda – spiega – ci sono indagini in corso e stiamo seguendo una pista precisa”

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