CALTANISSETTA – In città, forse per l’approssimarsi della primavera, è tutto un fiorire di movimenti civici e di grandi idee, però, visto che ancora il tempo non si è messo al bello, come per l’abbigliamento anche le indecisioni sugli apparentamenti, la fanno da padrone. In questi primi giorni di campagna elettorale c’è grande confusione nei tanti, troppi, e nuovi movimenti civici. Una persona, fuori dalle logiche politiche sarebbe portato giustamente a pensare che tutte queste persone che “scendono in campo”, che si “mettono a disposizione” che per “amore” si sacrificano, stiano svolgendo quasi una missione. Attenzione, non è tutto oro quel che luccica, spesso infatti, dietro questo cotanto dichiarato amore c’è altro e spesso tanto. Che i partiti tradizionali siano in profonda crisi, sia di consensi che di credibilità, non lo si scopre oggi a Caltanissetta, ma da noi ciò sta trovando l’ennesima conferma.
A Caltanissetta infatti solo il M5S e la Lega, come partiti/movimenti tradizionali ed a carattere nazionale, presenteranno un loro candidato sindaco mettendoci faccia e logo. Tutti gli altri? Beh….giocano a nascondino. Al netto dei due già citati, Gambino M5S ed Aiello Lega, anche se a supporto avranno qualche altra lista civica, degli altri c’è il più classico dei classici N.P.
Se a destra, F.I., #Diventeràbellissima, Udc, F.d.I, vanno a supporto di Michele Giarratana, candidato della sua lista civica Caltanissetta Protagonista, a sinistra c’è il vuoto più assoluto. Tutti si aspettavano, ma forse sognavano, il riscatto della sinistra locale, insomma di quel Pd, che dopo aver abbandonato Ruvolo a metà percorso, passando all’opposizione, dopo i sicuri prossimi cambi dei vertici provinciali e locali e soprattutto dopo le entusiasmanti primarie nazionali, con il successo avuto in città, il Pd potesse finalmente esprimere un suo candidato che raccogliesse attorno a se tutta la sinistra e lo stesso centro. Invece…niente di tutto ciò, anzi per molti al danno di questi anni di gestione politica del partito si è aggiunta la beffa che francamente nessuno si aspettava. Infatti quello che più di tutto ha dato un pugno allo stomaco e, penso, fatto star male coloro che da sempre hanno creduto in una ideologia, in un modo di pensare e di vivere è la definitiva scomparsa del simbolo del PD a Caltanissetta, almeno per queste elezioni; lo si potrà vedere solo davanti alle sedi dei vari circoli, ma sarà assente nelle schede elettorali. Già nella scorsa tornata elettorale il PD locale si era nascosto dietro Ruvolo, ma almeno aveva mantenuto il simbolo, oggi neanche quello. Messana infatti non può, nonostante il suo passato, essere considerato una persona di sinistra, lo si definirebbe più di centro che di sinistra. Stessa cosa per gli altri movimenti che francamente gravitano tutti in un’area di centro, Open con Gumina, S.O.S Caltanissetta con Averna, Orgoglio Nisseno con Licata e il Polo Civico e della coalizione con la Riggi. Oltre ai movimenti, ma soprattutto dentro gli stessi, ci sono i 30 consiglieri uscenti. Pare che tutti o quasi si ricandideranno, si parla di soli tre/quattro ritiri, tutti gli altri stanno cercando o hanno già trovato rifugio nei movimenti civici, i più maligni, Pettirosso Nisseno 4.0 in primis, sostengono lo facciano per confondere le acque. Possiamo concludere pensando allora che va di moda il civismo?…Assolutamente no, guai a lasciarsi ingannare dalle frasi ad effetto e dai nomi che fanno sognare…abbiamo sognato abbastanza. La maggior parte di loro sono “lupi vestiti da agnelli”, sono gli stessi, magari escludendo qualcuno, che in questi anni sono stati a Palazzo del Carmine, seduti nel “civico consesso”, come dicono quelli “allittrati”, a far finta di fare opposizione, a passare da uno schieramento all’altro o a star zitti in maggioranza; sono gli stessi che hanno salvato Ruvolo e la loro poltrona diverse volte, con la prima mozione di sfiducia e quando, nonostante le firme del Pd passato all’opposizione, non riuscendo a portare in aula la seconda, approvando nel frattempo il bilancio, che avrebbe staccato la presa a questa amministrazione e sono sempre gli stessi che hanno consentito a questa amministrazione di governare a proprio piacimento la città sino a fine mandato con tre o quattro consiglieri in maggioranza. Insomma quasi tutti complici che oggi però parlano di amore, rinascita o, peggio, di continuità. Non facciamoci ingannare dalle false promesse, informiamoci bene e soprattutto non lasciamoci condizionare da chi ci chiede il voto solo per amicizia. La città siamo noi e sta a noi saper scegliere bene chi dovrà amministrarci. Ad Maiora