Mussomeli, lavoratori ASU in sciopero. Chiedono la stabilizzazione:”La nostra dignità è stata calpestata già abbastanza”

MUSSOMELI – Tre giorni di sciopero, da ieri fino a domani 28 febbraio 2019, dei lavoratori ASU di Mussomeli, riconducibili ai lavoratori di supporto agli uffici comunali, e ai lavoratori delle Cooperative “Agave” e “Progresso “Ibleo” di supporto nelle scuole e chiese. Sciopero che sta provocando disagi e disservizi. “La nostra dignità è stata calpestata già abbastanza”, hanno detto a voce alta, nell’incontro di stamattina presso la sala consiliare “Francesca Sorce” dove si sono presentati tutti all’appello per testimoniare il loro disagio, preoccupazioni e delusioni. Ecco chi sono i lavoratori ASU. Si sono presentati con una nota scritta dove evidenziano la loro situazione. “Siamo un gruppo di lavoratori precari facente parte del bacino degli LSU (lavoratori socialmente utili). Prima di esporre il nostro problema, vogliamo descrivere in breve il nostro percorso lavorativo.

  • Dal 1989, abbiamo prestato la nostra attività lavorativa presso cooperative che fornivano servizi alla collettività.
  • Dal 1996, la Regione Siciliana ha disposto, che il personale (LSU) transiti, per prestare la propria attività lavorativa negli enti pubblici Regionali, Provinciali e Comunali (Centro per l’Impiego, Consorzi di Bonifica , Condotta Agraria, Provincie, Comuni, Camera di Commercio). Attualmente noi, prestiamo servizio presso il Comune di Mussomeli in Provincia di Caltanissetta. Apparteniamo alla categoria dei lavoratori il cosiddetto “precariato storico” giusta legge n°85/1995 (EX ART. 23). All’inizio delle attività, il personale contava un numero di 30.000 persone circa in tutta la regione siciliana ad oggi quasi tutto il personale è dislocato nei vari Enti con un contratto a tempo determinato ed indeterminato con un monte orario che va da un minimo di 24, ai 36 ore di lavoro settimanale a secondo della disponibilità economica ed organizzativa dell’Ente. Nel nostro Comune siamo rimasti in numero di 39 persone gli unici rimasti in tutta la Sicilia, con una età media che si aggira dai 49 ai 55 anni. “Lavoriamo senza un contratto né a tempo determinato né a tempo indeterminato con un sussidio mensile di € 586,00 corrisposto prima dall’INPS” e al momento dalla Regione, a costo zero per il comune. La continuità al lavoro viene prorogata annualmente e allo scadere dell’anno in corso da parte della Regione Siciliana; Attualmente il nostro Comune si trova in dissesto finanziario e noi svolgiamo lavori di attività amministrativa, tecnica, informatica, specialistica – manutentoria, cimiteriale, scolastica, turistica, educativa). Per i suddetti servizi dovevamo essere di supporto agli impiegati di ruolo ma in realtà non lo siamo mai stati! Timbriamo regolarmente ed il nostro lavoro si svolge per 4 ore giornaliere e per un totale di ore 20 (venti) settimanali: perché non dire che il nostro è un lavoro in nero legalizzato? Dulcis in fundo ci siamo rivolti nei vari anni di lotta a tutti i politici e sindacati di turno ma senza avere ottenuto nessun risultato positivo solo promesse preelettorali e postelettorali con disegni di legge presentati e mai approvati e con degli scioperi estenuanti presso la sede della Regione Sicilia e presso il Comune. Infatti non vi è nessun tipo di rapporto giuridico lavorativo: niente contratto, niente contributi previdenziali, niente tredicesime … Eppure abbiamo gli stessi doveri! Ad oggi la nostra situazione non è cambiata siamo abbandonati scoraggiati e figli di un Dio minore. Chiediamo per l’ennesima volta l’attenzione a chi di dovere, per risolvere definitivamente la nostra situazione, soprattutto con l’intervento della Regione, finalizzata all’eliminazione dei paletti legali, riferito alla pianta organica, dando la possibilità al Sindaco di attuare “LEGGE MADIA” art. 20 comma 14”. Intanto, sono stati numerosi, stamattina,i lavoratori Asu presenti allo sciopero, di cui 39 degli uffici comunali, ed altri delle chiese e scuole. Insomma hanno aderito allo sciopero indetto dalla categoria a carattere regionale. Fino a domani, pertanto, si asterranno dalle loro incombenze. Hanno persino lanciato un messaggio video diretto al Presidente della Regione Nello Musumeci chiedendo la loro stabilizzazione, preoccupati, come hanno chiaramente detto, del loro futuro.

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