VALLELUNGA PRATAMENO . La politica attraverso i comunicati stampa: Il sindaco Pelagalli risponde al precedente comunicato stampa dell’arch. Loreto Ognibene:
“Rivolgo all’amico Ognibene alcune semplici considerazioni in merito alla nota dal medesimo pubblicata nei giorni scorsi. Innanzi tutto, non ho mai rappresentato me stesso ma solo e sempre i cittadini che mi hanno eletto e ciò farò fino alla scadenza del mandato. D’altro canto i consiglieri, anche come gruppo autonomo e al di la delle posizioni assunte, continueranno la loro azione politica nell’interesse dei cittadini e credo che questa sia l’unica cosa che conta. Circa le “dichiarazioni d’indipendenza” effettuate dai consiglieri di maggioranza e le dimissioni del vice sindaco, credo che queste cose siano più che naturali negli ambienti “politici”. A tal proposito, voglio ricordarLe che la seconda amministrazione Patti, ove Lei ricopriva il ruolo di vice sindaco, subì la defezione di ben tre assessori e la fuoriuscita dalla compagine di maggioranza di 4 consiglieri con conseguente perdita della maggioranza in consiglio. Per cui, allo stesso modo da quanto da Lei affermato, chi conosce la storia politico-sociale di Vallelunga ricorderà certamente anche le Sue vicissitudini “politiche” atteso che Ella, al pari degli altri da Lei nominati, è sulla scena politica di questo Comune da oltre trent’anni. In merito alle risposte ai consiglieri e al vice sindaco, da lei ritenute insoddisfacenti, Le dico solamente che ognuno di noi pensa e agisce in conformità al proprio animo e secondo la propria etica e la propria visione delle cose e della vita. Le ricordo che ciò che per alcuni è segno di debolezza per altri è segno di carattere e di personalità. Su tutto il resto, caro amico, mi dispiace deluderla ma non è mia intenzione rispondere alle sue illazioni e alla sue polemiche sull’operato mio e dell’amministrazione a tutt’oggi ritenendo di darne conto nei modi e nei tempi opportuni. Preferisco, pertanto, lasciarLa alle Sue elucubrazioni e alle Sue errate convinzioni ricordando a me stesso che i conti e i confronti si fanno alla fine. Infine, credo sia giusto ricordarLe che se i cittadini mi hanno eletto è perché hanno ritenuto che io fossi la persona giusta a cui affidare il mandato o, come dice Lei, per “vincere”. Diversamente, memori del Suo trascorso politico e delle Sue indubbie capacità di amministratore della cosa pubblica, avrebbero scelto Lei, ma se questo non è avvenuto, e per Lei è stata la terza volta che si è proposto a sindaco, allora La invito a riflettere serenamente su se stesso prima che sugli altri.