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Una mostra a Marianopoli riscopre uno scultore siciliano

Carmelo Barba

Una mostra a Marianopoli riscopre uno scultore siciliano

Mer, 30/01/2019 - 07:35

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MARIANOPOLI – (Dall’Ufficio comunicazioni Sociali della Diocesi) – “Le opere di Vincenzo Genovese esposte fino al 17 febbraio”
Una mostra e un Convegno di studi dedicati a Vincenzo Genovese, scultore siciliano dell’Ottocento, presso la Chiesa Madre di Marianopoli, dedicata a San Prospero Martire, dal 20 gennaio al 17 febbraio, per riscoprire una pagina originale della cultura artistica siciliana a partire dai beni culturali custoditi nelle nostre chiese.
Dieci le sculture esposte nelle navate della Chiesa Madre, quattro delle quali da sempre ospitate in loco, le altre provenienti da diversi comuni dell’area madonita (Resuttano, Valledolmo, Roccapalumba, Mussomeli), testimoniano la presenza di una committenza religiosa nella Sicilia dell’interno che attraeva nel nostro territorio artisti rinomati da Palermo, come Vincenzo Genovese, esponente della scultura siciliana della seconda metà del XIX secolo, competitor di più noti come Quattrocchi, De Lisi, i Bagnasco, autori insieme a lui del Mausoleo del re Ferdinando II di Borbone nella chiesa di S. Domenico a Palermo.
Vincenzo Genovese (1826/1900) nativo di Barcellona Pozzo di Gotto ma di formazione palermitana, ha attraversato il corso del XIX secolo, dalla Sicilia Borbonica a quella Sabauda, segnando la sua presenza di scultore specializzato in soggetti religiosi, con opere lignee e marmoree, in tutte le province siciliane.
Uno studio documentato e puntuale su questa figura è stato pubblicato su Archivio Nisseno (n.19 anno X-Rivista della Società di Storia Patria di Caltanissetta) dal prof. Arcangelo Vullo, che è stato una dei relatori al Convegno di Studi che ha inaugurato la mostra, insieme alle professoresse Roberta Cruciata, Rosalia Francesca Margiotta e Maria Concetta Di Natale dell’Università di Palermo, al prof. Michele Cutaia e al dott. Giacomo Cutaia erede dello scultore.
Il Convegno è stato introdotto da padre Bernardo Briganti, parroco di Marianopoli e Direttore dell’Ufficio Diocesano Turismo, Sport e Tempo libero e responsabile dei Beni Culturali mobili, da padre Vincenzo Giovino, responsabile diocesano dei Beni Culturali, da Mons. Giuseppe La Placa Vicario Generale, cui hanno fatto seguito i saluti del Sindaco di Marianopoli Salvatore Noto e del prof. Antonio Vitellaro, Presidente della Società di Storia Patria.
I beni culturali ecclesiastici sono una testimonianza di come la capacità di rappresentazione artistica della pietà popolare abbia costruito nei secoli, anche nei luoghi più periferici della Sicilia, una costellazione di opere d’arte vicine alla spiritualità del popolo, espresse con un linguaggio artistico di spessore, una Biblia pauperum che faceva delle chiese e dei luoghi di culto anche luoghi di educazione alla bellezza e alla contemplazione del mistero”.