Tempo di scelte difficili. Tra la molteplicità delle offerte formative che tutte le scuole in queste settimane stanno avanzando agli studenti e alle famiglie che si apprestano a decidere quale indirizzo di studio intraprendere vi è la proposta del Liceo Classico quadriennale.
Non è una scorciatoia per il raggiungimento del diploma, ma un percorso organico mirato a compattare i saperi e le conoscenze che sono fondanti dell’indirizzo di studi classici. Un indirizzo classico che vuole rinnovarsi per stare al passo con i tempi che stiamo vivendo e per collocare i nostri studenti ai livelli di istruzione europei. L’enfasi è posta sulla didattica, sulla scelta metodologica che accomuna tutte le discipline e che aiuta a sviluppare le competenze necessarie a sostenere la crescita e la formazione del discente. Didattica che pone al centro della sua azione lo studente che avverte il bisogno di diventare sempre più consapevole della sua realtà di cittadino aperto alle istanze che provengono da una società che è cambiata e che è in continuo divenire.
L’impianto metodologico è il fiore all’occhiello di questa nostra sperimentazione e costituisce l’asse portante dell’impianto formativo. Nulla rispetto all’indirizzo tradizionale è stato tralasciato, anzi l’offerta si arricchisce del supporto dei contenuti di materie quali il Diritto o la conversazione in lingua straniera; conosce, sfrutta ed utilizza le nuove tecnologie, le piattaforme e gli ebook per lo studio e per il lavoro.
Il Liceo Classico Ruggero Settimo, ricordiamocelo, è stata una scuola sempre attenta ai cambiamenti e alle istanze che provengono dalla società, alle sfide che il MIUR ha lanciato in questi decenni: pensiamo con orgoglio alla sperimentazione Brocca ad indirizzo classico e linguistico che ha formato con successo tanti ragazzi della nostra città e della nostra provincia, pensiamo alla scuola digitale, e ai tanti progetti che hanno sostenuto la nostra azione didattica in tutti questi anni.
Il Liceo Classico di Caltanissetta è tra le cento scuole in Italia ad aver ottenuto, già nello scorso anno, l’autorizzazione da parte del MIUR ad avviare un corso di studi quadriennale: hanno valutato la nostra sperimentazione e creduto nella sua forza, quella di bilanciare tradizione e cambiamento. A volte siamo spaventati dalle novità, ma nella scelta che come genitori dobbiamo fare insieme ai nostri figli dobbiamo pensare concretamente ai nostri ragazzi e valutare il loro bene con un gesto di fiducia verso un’istituzione scolastica che è stata protagonista della storia della nostra città.
Un Liceo Quadriennale che si apre al mondo, che si internazionalizza, che fa da motore alla società verso un futuro più significativo per i nostri giovani.
Prof.ssa Caterina Miraglia
È tempo di scegliere la scuola da frequentare per i prossimi cinque anni, la scuola più adatta alle aspirazioni personali e a prepararsi per un futuro in cui le capacità, le competenze e i saperi saranno necessari per un ottimo inserimento sia nei percorsi universitari, sia nella vita sociale e lavorativa.
Il Liceo offre questo scenario di futuro a tutti i ragazzi e le ragazze che sanno impegnarsi e farsi coinvolgere in un progetto importante e stimolante, che permetta loro di proseguire gli studi su una solida via, che affonda le sue fondamenta sulla tradizione della cultura umanistica e scientifica e che si sviluppa attraverso esperienze formative di alto valore innovativo. Si tratta di scegliere il proprio indirizzo di studi, classico, linguistico o coreutico con le diverse articolazioni e potenziamenti, quinquennale o quadriennale, ma anche l’ambiente per l’apprendimento più stimolante e più sereno dove poter star bene e condividere percorsi di crescita all’interno di una cornice di valori alti e di relazioni formative importanti, con gli educatori e con i pari.
Per conoscere più approfonditamente l’offerta formativa della scuola abbiamo organizzato specifici percorsi di orientamento e azioni di informazione e, tra queste, la pubblicazione del nostro Piano Triennale dell’offerta formativa (PTOF) consultabile sul sito del MIUR “Scuola in chiaro” e sul sito web www.liceorsettimo.gov.it”
Entra anche tu nel mondo del Liceo Ruggero Settimo; i tuoi anni migliori cominciano qui.
I nostri studenti hanno fatto parte della giuria del premio Mondello Giovani, scrivendo una recensione. Il 30 novembre Giulia Bruno, della classe VBC, è stata premiata per il suo lavoro. Emozionanti le sue parole.
Recensire un libro è filtrare attraverso la propria anima e la propria storia le parole di qualcun altro, le quali, a volte, possono travolgere o rimanere incise per sempre, permettendo di sperimentare “la bellezza della letteratura, nella scoperta che la propria solitudine è una solitudine universale”.
“Tu appartieni.” (Fitzgerald)
La recensione al libro di Davide Enia, è stata quasi una rielaborazione necessaria. Questo ha aperto una fessura nella mia coscienza di figlia, di siciliana, di donna che vive un’epoca fatta anche di tragedie e dolori di una portata storica dalla difficile lettura, di cittadina italiana, di cittadina del mondo. Le pagine di “Appunti per un naufragio” hanno fatto emergere in me un’urgenza esplosiva di verità e giustizia, hanno “cambiato il mio rapporto con l’orizzonte”.
L’aver partecipato con tale recensione al “premio Mondello” ha caricato di responsabilità l’analisi del libro, poiché tale “competizione” conferisce grande importanza al giudizio e alla sensibilità di noi ragazzi.
E poi, inaspettatamente, la premiazione!
Ero in fondo alla sala quando ho sentito il mio nome al microfono e i ragazzi del liceo che avevano concorso con me urlare… ho letto al pubblico la “motivazione” pensando per tutto il tempo che probabilmente non ce l’avrei fatta con il fiato!
Quando ormai la premiazione era giunta al termine, un incontro speciale ha aggiunto significato a quel momento; il padre dell’autore, uno dei protagonisti del libro, mi ha ringraziata per aver scritto di quella trama leggera e intricata del legame tra lui e Davide. È stato bellissimo.
A coordinare i lavori di questa magnifica esperienza è stata la professoressa Romano che, con la sua presenza determinante e affettuosa, ha accompagnato ognuno di noi in tutte le tappe di questo percorso, con rispetto e fiducia.
Un ultimo grazie va a Davide Enia, per avermi insegnato che, nonostante il naufragio, ognuno di noi “ha-sempre- un approdo”.
Francesco Tona, premio Scrittura Creativa alla 55a edizione del Convegno Studi Pirandelliani, ci racconta la sua esperienza
Quando siamo partiti avrei potuto aspettarmi di tutto, tranne di essere chiamato sul palco per ritirare il premio “Scrittura Creativa” del Convegno Pirandelliano. L’ultima sera era quella delle premiazioni. Si notava che c’era più attenzione, quasi tensione. Dopo i cortometraggi, era il momento della scrittura creativa. Una mia compagna mi ha appena finito di sussurrare:” Stasera sento che vincerai”.
Pirandello, dopo aver subito la mia violenta accusa, ha avuto la sua vendetta, facendomi dimenticare i motivi per i quali sono stato premiato. Non li ricordo. Ero troppo emozionato.
La cosa più bella, però, è stata conoscere Arturo Puoti, il ragazzo di Napoli che è stato assalito ed accoltellato da una gang napoletana. Io ero andato per stringergli la mano e per complimentarmi per la sua forza, quando lui mi ha detto: “Sei stato grande! Porta sempre con onore questa targa. Come io porto questa” ha detto indicando la sua ferita al collo” Tu devi portare con onore questa, perché l’hai meritata; questa è tua e lo sarà per sempre”.
Mi ha emozionato. Questa cosa mi è rimasta nel cuore più di tutte.
Questo sarà ciò che racconterò quando mi chiederanno della 55ª edizione del convegno pirandelliano.
Sin da piccola sono stata affascinata dal latino e dal greco, due lingue antiche ma di sicuro non “morte”. Studiandole è possibile assaporare tutti gli aspetti della cultura romana e greca, ogni singola parola ci fornisce informazioni sul modus vivendi di persone che un tempo hanno parlato queste lingue, sulle loro abitudini, sui loro usi e costumi, sul loro modo di pensare, di vestire, di mangiare. Credo che sia meraviglioso conoscere così a fondo un popolo partendo dalla sua lingua. Una volta arrivata al liceo classico, quella che era una curiosità iniziale si è trasformata in una vera e propria passione.
Alessandra Spataro IICC
“Cu avi lingua, passa u mari” ovvero “Chi sa parlare, attraversa il mare” recita un vecchio proverbio della tradizione siciliana che racchiude sinteticamente una verità condivisa e attuale.
Abbiamo voluto rivolgere qualche domanda a riguardo ai nostri studenti, per farci raccontare la loro esperienza con le lingue all’interno dell’indirizzo linguistico del “R. Settimo”
-Secondo te, il metodo utilizzato per lo studio della lingua e delle letterature straniere è efficace e in linea con i tempi?
-Perché pensate che sia utile studiare la lingua cinese?
“Abbiamo scelto l’ampliamento formativo con il cinese perché è la lingua più parlata al mondo. Siamo sicure che potrà servirci soprattutto per trovare lavoro perché l’economia cinese è in espansione ma sono poche le persone che conoscono la lingua” (Sofia e Federica, classe II)
-Se pensi al tuo futuro, come pensi sia spendibile l’ESABAC?
L’ESABAC è un titolo che ci permette di prendere” due diplomi in uno”, dà accesso alle università francesi grazie al potenziamento della lingua e allo studio della storia in francese. Siamo sempre più convinti della sua utilità in previsione delle nostre scelte future dal momento che vorremmo frequentare l’università in Francia. (Anna e Matteo, classe IV)
Infine, abbiamo voluto sentire anche il parere di alcuni dei nostri ex alunni, testimoni credibili di una scelta che ormai risale a qualche anno fa.
“Perché consiglieresti a uno studente di terza media di iscriversi al Liceo Linguistico “R.Settimo”?
-Perché quando ho fatto richiesta per l’Erasmus non ho dovuto sostenere la prova di ingresso (Marco, ingegnere)
-Perché ho acquisito un metodo di studio efficace che mi è stato utile negli anni. (Carla laureata in Giurisprudenza)
-Perché grazie alle competenze logico-comunicative ho superato il test di ingresso nella facoltà di mediazione culturale (Martina)
Mi chiamo Fabrizio Grispino ed ho 14 anni. Vengo da Valledolmo, un piccolo paesino in provincia di Palermo, e mi definisco un ragazzino con tante ambizioni ma soprattutto con una grande passione: quella per la danza.
Per me la danza è libertà, coraggio di esprimere se stessi integralmente, è bellezza, è armonia e per quanto mi riguarda la colonna sonora della vita.
Questa passione che ho sin da bambino e che mi ha accompagnato negli anni, prende una piega, positiva naturalmente, circa un anno fa quando da studente della scuola secondaria di primo grado mi approccio a una delle scelte più importanti della vita: scegliere il liceo da frequentare.
Non avevo alcun dubbio, secondo la mia predisposizione, il liceo classico era l’ideale per me.
Immediatamente cambiai idea avevo scelto, avevo trovato la mia dimensione.
Proseguii con la prova d’ammissione e fui entusiasta nel sapere che ero stato ammesso.
Oggi sono ufficialmente un alunno di questa meravigliosa scuola: nel mio indirizzo studiamo tutte le materie di un liceo, affiancate però a materie prettamente attinenti alla danza. I docenti che ci seguono in questo percorso hanno un’alta professionalità e preparazione che cercano di trasmetterci quotidianamente durante le loro lezioni.
L’esperienza in questa scuola, dalla quale sto raccogliendo molti frutti, sta risultando molto positiva. La mia è una scelta che rifarei!
Dal 14 al 30 settembre 2018 Caltanissetta ha ospitato la manifestazione “Le Vie dei Tesori” aprendo al pubblico luoghi spesso sconosciuti. Tra questi anche il Liceo Classico, Linguistico e Coreutico “R. Settimo” che ha aperto al pubblico la collezione degli strumenti scientifici storici.
L’idea del museo scientifico storico ha preso forma grazie al progetto, “Progettare il museo: Ideazione e Comunicazione”, nell’ambito di Alternanza Scuola Lavoro rivolto alla classe 5BC nel triennio 2015 – 2018, che ha avuto come obiettivo la catalogazione ed il restauro di molti degli strumenti storici del laboratorio scientifico. Ogni strumento così è stato corredato da una scheda in italiano (e molte anche in inglese) che spiega sia la struttura dello strumento che le modalità di utilizzo.
Gli strumenti definiti storici fanno parte della collezione di fisica del laboratorio scientifico del Liceo Ginnasiale Governativo che nel 1863 sostituisce definitivamente il Liceo Gesuitico che era stato fin dal 1809 l’unica scuola superiore operante a Caltanissetta.
Gli strumenti storici sono stati oggi sostituiti da modelli nuovi e sicuramente più efficienti grazie all’uso di materiali moderni come il plexiglass o l’acciaio ma il principio fisico è sempre lo stesso: è cambiato il materiale, ma rimane il fascino dell’antico e della storia.
Purtroppo un incendio alla fine degli anni ’80 ha distrutto gli inventari degli strumenti e oggi non è più possibile risalire all’esatto anno di acquisto degli strumenti, ma poiché in alcuni l’etichetta con la dicitura dell’anno è ancora leggibile si riesce a percepire il senso della storia e il senso dell’appartenenza.
I nostri studenti sono stati protagonisti nelle visite guidate, nell’ambito di un progetto di Alternanza Scuola-Lavoro, accompagnando i visitatori ed illustrando gli strumenti organizzati secondo specifiche sezioni. La scuola si è aperta ancora di più al territorio, accogliendo chi vuole fare esperienze, anche di natura scientifica e, non ultimi, gli studenti degli altri istituti venuti a conoscere e sperimentare.
Giusi Ianuzzo
Contenuti a cura del Liceo Classico Linguistico e Coreutico Ruggero Settimo