MUSSOMELI – Così lo ricordano i ragazzi e gli operatori di Casa Famiglia Rosetta di Mussomeli. “Salvatore Pecoraro ad agosto avrebbe compiuto 33 anni. Figlio di Gioacchino e Paolina, fratello di Onofrio e di Gessica. Un ragazzo di buoni sentimenti. Aveva la passione del canto dello sport e della cucina. Le sue canzoni preferite erano “ Rose rosse per Te”, “Se bruciasse al città”, mentre la squadra per cui tifava era il Napoli. Nel suo progetto di vita sognava di lavorare e costruirsi una famiglia. Era un romantico. Tutte le sue esperienze affettive e sentimentali le gestiva con delicatezza e rispetto. Credeva nei valori dell’amicizia, del rispetto dei rapporti umani, della famiglia. Era un ragazzo fortemente religioso. Dedito alla preghiera con la capacità di coinvolgere quanti gli stavano vicino.
Ricordi sull’angelo gentile.
La sua mancanza improvvisa ha lasciato sia negli operatori che nei ragazzi di Casa Rosetta di Mussomeli, incredulità mista ad un grande vuoto. Il giorno in cui è stato comunicato che Salvatore non era più tra noi, nel centro è calato un sipario di tristezza e silenzio sia negli operatori sia nei ragazzi. I corridoi erano vuoti, non c’erano vocii e sorrisi, solo frasi dette a bassa voce: “no ,impossibile!” – “ Il mio amico e fratello non può andare via”. Le reazioni di tutti sono state composte, anche se il dolore era ed è palpabile.
Salvatore era un ragazzo leader all’interno del centro, ben voluto e amato da tutti. Pieno di idee, novità, speranza. Ancora alcuni ragazzi aspettano Salvatore, con la speranza che arrivi con il pulmino da Campofranco e saluti con il suo sorriso. A tutti mancherà il suo modo di approcciarsi all’altro, i suoi abbracci , le sue pacche sulle spalle di conforto e affetto, i suoi nomignoli dati ad operatori e ragazzi, il suo modo di trasmettere emozioni quando padroneggiava il palco. Il suo darsi totalmente in ogni nuovo progetto. Salvatore è ancora vivo negli aneddoti raccontati dai ragazzi e cosi che alla lacrima si sostituisce un sorriso. Con affetto, i ragazzi e gli operatori di Casa Rosetta, Mussomeli”.