Mussomeli, famiglia numerosa chiede aiuto alle Istituzioni: “Aiutateci viviamo nell’umidità e fra la muffa”. Pargoletti al freddo

MUSSOMELI – Una famiglia numerosa, quella del disoccupato 26enne  Elvys De Marco, che è ospite, da diversi anni, nell’alloggio popolare IACP in piano rialzato in Viale Indipendenza n.39, in Mussomeli,  di cui è assegnatario Il settantanovenne Carmelo Lo Bue, suocero del giovane capofamiglia che, assieme alla moglie 29enne Marilena Rita Lo Bue, hanno da sfamare  5 bambini,  tutti in tenera età: Carmelo 10 anni, Salvatore Pio 6 anni, Calogero Pasquale 3 anni, Bryan 1 anno e mezzo e Edward Matteo quasi due mesi.   Una abitazione, dove entrandoci, si nota palesemente la mancanza di interventi manutentivi che sfociano nella visibilissima umidità dell’appartamento, muffa nelle pareti  e tanto altro ancora da farlo ritenere un autentico tugurio, dove, ahimè, come già detto, vivono, persino, pargoletti.  Per tutti loro, affrontare la quotidianità, in quell’ambiente, carente di armadi, composto da cucina, stanzetta, camera da letto e bagno, è risultata e risulta assai difficile da vivere, in quanto insufficienti ed in precarie condizioni igienico-sanitarie. Da sottolineare che sono state diverse e periodiche le segnalazioni inoltrate allo Iacp da parte dell’assegnatario signor Lo Bue, una volta per l’impianto elettrico,  sistemazione di portoncino, porte all’interno dell’abitazione, richieste di interventi manutentivi circa  la sistemazione della tubazione di scarico danneggiata con fuoriuscita di liquido evidenziando anche la fuoriuscita di vermi. In famiglia hanno chiesto, persino, l’assegnazione di altro alloggio, disponibile,  a loro dire, all’ultimo piano della palazzina, ma nessun riscontro  positivo al riguardo, dove il disagio continua a farla fa  padrone.    Anche le segnalazioni allo IACP, inoltrate  dal Comune di Mussomeli, raccogliendo, appunto, il loro disagio, non hanno sortito allo stato attuale, alcun effetto positivo. Il giovane disoccupato De Marco lancia il suo appello alle Istituzioni affinché intervengano seriamente a risolvere il caso umano della sua famiglia che merita  non solo attenzione ma soprattutto soluzioni per una famiglia che da tempo invoca aiuto e che, purtroppo è rimasto, inascoltato. I coniugi De Marco non sanno più a chi rivolgersi,  ma, ancora una volta, bussano al cuore dei responsabili delle Istituzioni, perché  la vita dei loro bambini e dell’anziano congiunto venga salvaguardata attraverso idonee soluzioni.

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