CALTANISSETTA – Una volta si diceva: “il vento è girato“. In una frase si sintetizzava il netto cambiamento di tendenza del pubblico consenso nei confronti di uno schieramento politico.
Tempi della democrazia dell’alternanza, dove i laboratori politici concepivano alleanze, programmi, sceglievano persone, vincevano le elezioni. Non che questo abbia salvato il Paese. Tutt’altro. Tuttavia era utile, almeno, a salvare la faccia nei confronti di chi, a diverso titolo ci osservava. Altri paesi europei, stampa internazionale, più semplicemente opinione pubblica, tutti avevano almeno un’idea di paese organizzato, concezione che si è lentamente sostituita ad un inquietante percezione di pura e semplice improvvisazione.
La storia del centro destra in ciò è emblematica. Il governo giallo verde, fino a qualche tempo fa, sarebbe stata una storia da film dell’orrore, da romanzo di fantascienza, invece eccola lì, in tutta la sua veemente confusione. La gara quotidiana tra i diversi componenti di tale improbabile compagine, pare quella di accaparrarsi un angolo di Facebook. Non importa come, o se per ciò grossa la si spari. L’importante è stare lì in prima fila. Ormai un ricordo la vecchia rassicurante immagine delle Istituzioni, raccontata nei libri della scienza dell’oblio una volta chiamata Educazione Civica. Noiosa forse, ma più confortante dell’immagine di Ministri in divise che occorre meritare di indossare, o in inquietanti gilet gialli, evocativi di eversione.
Il livello locale non fa eccezione.
Caltanissetta esce da un’amministrazione di centro sinistra, il cui consenso e’ proiettato nelle viscere delle peggiori proiezioni che si potevano immaginare. Vittoria in tasca per il centro destra, direbbero coloro che di politica ne masticano. Ma per rendere più interessante il piatto scenario politico locale di un risultato scontato (almeno sulla carta) l’onorevole Mancuso e l’onorevole Pagano litigano. Per che cosa non si sa bene.
L’ultimo criptico comunicato stampa di Mancuso si presta a non univoche interpretazioni. Non parla di programmi per la città, a meno che le questioni personali, di scarsissimo interesse per i più, in verità, non vengano proposte nell’auspicio della costituzione di una nuova agora’ nella quale le futilità saranno il sale della democrazia. Per la verità, malcelatamente declinate in un pessimo politichese, le vicende che riguardano Pagano, appaiono solo dei regolamenti di conti, anche vecchi, dove non pare operare prescrizione.
Molti autorevoli leader (o forse opinion leader ormai) del centro destra, appaiono fulminati dall’onorevole leghista.
Nessun problema, nessuna critica, nessuna censura sull’operato politico. Per la verità forse sconosciuto ai più. Pura e semplice antipatia. La sindrome di Pagano andrebbe riconosciuta come patologia. Dovrebbero ricercarsene le ragioni, Con l’aiuto delle neuroscienze, dell’antropologia culturale, e perché no dell’esoterismo magari.
E in tutto ciò la Città e’ in attesa della improbabile coalizione di centro destra, chissà forse dannata anche questa volta, con buona pace degli avversari politici che si godono inebrianti risate, e di sfiduciati cittadini, già consci del loro segnato destino nella parabola discendente di una classe politica, che non possiede la prima e poco conosce della seconda.
il Fatto di Robin Hood: “La sindrome di Pagano e il dannato destino del centro destra Nisseno”
Dom, 13/01/2019 - 21:58
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