Si è chiuso il breve ciclo liturgico natalizio, che ci ha fatto sostare dinanzi alla statua di Gesù Bambino. Ovviamente le nostre riflessioni ci portavano a meditare sulla presenza del Figlio di Dio che nascendo ha rivelato l’amore del Padre e si è rivelato egli stesso. La chiesa, però, ha voluto sottolineare in maniere incisiva ed abbondante la rivelazione o la manifestazione di Gesù al mondo . E quindi ecco la prima “ manifestazione” chiamata meglio “ epifania” che celebra alcuni giorni dopo la nascita, quando viene visitato e riconosciuto dai pastori e solennemente dal Magi. Poi ha fatto seguire una seconda manifestazione, del tutto straordinaria , spettacolare e misteriosa , quella avvenuta presso il fiume Giordano quando Gesù viene battezzato da Giovanni. Lì, avviene quando di più meraviglioso potesse avvenire : il Padre fa udire la sua voce dal cielo, lo Spirito Santo assume la forma di colomba e si posa su Gesù, e Gesù testimonia la sua presenza nel modo più concreto e naturale., E’ la seconda Epifania, Ed ancora, a completare la reale figura di Gesù, ci fa ascoltare la narrazione del miracolo delle nozze di Cana, dove Gesù compie il miracolo della trasformazione dell’acqua in vino. Tutto contribuisce a rivelare la vera natura di Gesù: è il segno dell’amore e della potenza del Padre che opera in Lui. E’ il primo miracolo, che il vangelo chiama “segno”, cioè un evento che sta a significare chi è Gesù, il Figlio di Dio così come è stato ufficialmente proclamato presso il fiume Giordano. Il miracolo delle nozze a Cana è un evento ricco di numerosi insegnamenti che riguardano la persona di Gesù. Il primo simbolo è quello delle “ mistiche nozze” che celebra con la umanità. La presenza attiva e influente sull’intervento di Gesù, la sua mediazione, la sua potente intercessione a favore di quelli che ricorrono A Gesù chiedendo favori e grazie. Si può scoprire il segno della collaborazione alla grazia da parte degli uomini, chiamati a far fruttificare i doni del Signore. E’ il momento che Gesù rivela la sua gloria che avrà il compimento alla fine della sua vita quando avrà compiuto il mistero della redenzione . S. Giovanni Paolo II ha voluto includere questo mistero tra quelli del rosario come mistero di luce, di gioia. E lo è in molti aspetti.