“E sedutosi … li ammaestrava”: Riempite d’acqua le giare ( di don Salvatore Callari)

Si  è chiuso il breve ciclo liturgico  natalizio, che ci ha fatto  sostare dinanzi alla statua di Gesù Bambino. Ovviamente le nostre riflessioni ci portavano a  meditare sulla presenza del Figlio di Dio che nascendo ha rivelato l’amore del Padre e si è rivelato egli stesso. La chiesa, però, ha voluto sottolineare  in maniere incisiva ed abbondante la rivelazione o la manifestazione di Gesù al mondo . E quindi ecco la prima  “ manifestazione” chiamata meglio “ epifania”  che celebra alcuni giorni dopo la nascita, quando  viene visitato e riconosciuto  dai pastori e solennemente dal Magi. Poi ha fatto seguire una seconda manifestazione, del tutto  straordinaria , spettacolare e  misteriosa , quella avvenuta presso il fiume Giordano quando Gesù viene battezzato da Giovanni.  Lì, avviene  quando di più meraviglioso potesse avvenire : il Padre  fa udire la sua voce dal cielo, lo Spirito Santo assume la forma di colomba e si posa su Gesù, e Gesù testimonia la sua presenza nel modo più concreto e naturale., E’ la seconda Epifania, Ed ancora, a completare la reale figura di Gesù, ci fa ascoltare  la narrazione del miracolo delle nozze di Cana, dove  Gesù compie il miracolo  della trasformazione dell’acqua in vino. Tutto contribuisce a rivelare la vera natura di Gesù: è il segno dell’amore e della potenza del Padre che opera in Lui.  E’ il primo miracolo, che il vangelo chiama “segno”, cioè un evento che sta a significare  chi è Gesù, il Figlio di Dio così come è stato ufficialmente proclamato  presso il fiume Giordano. Il miracolo delle nozze a Cana è  un evento ricco di numerosi insegnamenti che riguardano  la persona di Gesù. Il primo simbolo è quello delle “ mistiche nozze” che celebra con la umanità. La presenza attiva e influente  sull’intervento di Gesù, la sua mediazione, la sua potente intercessione a favore  di quelli che  ricorrono  A Gesù chiedendo favori e grazie.  Si può scoprire il segno della collaborazione alla grazia da parte degli uomini, chiamati  a far fruttificare i doni del Signore.  E’ il momento che Gesù rivela la sua gloria che avrà il compimento  alla fine della sua vita quando avrà compiuto  il mistero della redenzione . S. Giovanni Paolo II ha voluto includere questo mistero tra quelli del rosario  come mistero di  luce, di gioia. E lo è in molti aspetti.

Condividi