La Liturgia nella compilazione dell’Anno liturgico segue la cronologia delle vicende terrene di Gesù. Ovviamente non in senso stretto ma essenziale, secondo una linea logica e non soltanto cronologica. . In pochi giorni passiamo dal presepe al tempio, alla spiaggia del lago, alla Sinagoga e, naturalmente ci troviamo con Gesù adulto, non più nel presepio, dedito al suo ministero. La fede dei buoni cristiani e la conoscenza biblica relativa, è come una leggera patina spalmata sulla memoria della storia di Gesù, quindi assai leggera, quasi sfumata. Sarebbe molto utile avere dei punti essenziali portanti che riguardano la persona di Gesù, e che sono basilari per una buona conoscenza della nostra fede .Oggi la liturgia ce ne offre uno di grande rilievo. E’ illustrato , nella pagina del vangelo. Ma prima ritengo molto importante fissare , non solo l’attenzione, ma una solida memoria su quanto è descritto nella prima lettura. Il popolo è ritornato in patria dall’esilio di Babilonia. Ora è tempo di ricostruire l’unità nazionale. Viene proclamata solennemente la Parola di Dio che è come la Costituzione che dovrà regolare la vita della comunità. E’ suggestivo e commovente quello che avviene . Il sacerdote Esdra legge; il popolo è riunito già di buon mattino e ascolta fino a mezzogiorno. Si commuove, si prostra fino a terra e piange riconoscendo che la sua vita non è stata come Dio l’avrebbe voluto. E’ una gloriosa testimonianza che interessa il popolo di Dio oggi.: l’ascolto della Parola del Signore. Quello era un momento come “quello della nostra Messa di oggi “. Ma quanta differenza c’è tra quella liturgia partecipata con sinceri e vivi sentimenti e quella nostra, quella delle nostre messe, spesso così fredda e distratta. Poi la lettura del Vangelo : Gesù che in precedenza è stato proclamato “ figlio prediletto del Padre “ riceve la investitura , cioè l’incarico ufficiale di annunziare la “ Novella”, la novità del Vangelo. Con una solennità impareggiabile, Gesù raccoglie le parole del profeta Isaia , che si riferiscono a Lui e proclama : “ Lo Spirito del Signore è sopra di me “;Oggi si realizza questa scrittura ; il Signore mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a predicare un tempo di grazia. Sono venuto per annunziare il lieto messaggio, la liberazione dei prigionieri, per dare la vista ai ciechi,per rimettere in libertà gli oppressi”. Tanto altro dobbiamo sapere di Gesù, ma quello che è essenziale parte da questa realtà: Gesù è il Figlio di Dio che con la forza dello spirito, è venuto per dare al mondo un volto nuovo, che chiederà il cambio di mentalità, come frutto dell’ascolto della Parola di Dio, mettendola in pratica, con una vita secondo le attese di Dio, che ama e perdona, in vista del pentimento e della buona volontà.