Salute

Asp Caltanissetta, il direttore generale Caltagirone: “Rivoluzione pronto soccorso, ma le novità saranno molte nella sanità del nisseno”

Donatello Polizzi

Asp Caltanissetta, il direttore generale Caltagirone: “Rivoluzione pronto soccorso, ma le novità saranno molte nella sanità del nisseno”

Gio, 31/01/2019 - 13:00

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CALTANISSETTA – Sanità, una galassia quasi “infinita” che presenta molte criticità che sovente finiscono sotto la lente d’ingrandimento dei mass media e dei social. Nell’asp nissena, da dicembre, c’è un nuovo direttore generale, Alessandro Caltagirone, 47 anni, che ha l’arduo compito di tracciare la rotta di una nave dal carico prezioso: la salute dei cittadini. Lo abbiamo incontrato, in un giorno feriale, dopo le 19 nel suo ufficio di via Giacomo Cusmano a Caltanissetta, per confrontarci su alcuni argomenti caldi, in ‘primis’ il pronto soccorso.

Il suo approccio è deciso, perentorio: “Noi monitoriamo costantemente la situazione. I dati che quotidianamente studiamo, servono per offrire risposte sicure ai nisseni. Siamo consapevoli di alcune criticità: i nostri interventi vanno oltre il fatto episodico, noi abbiamo un solo obiettivo, dare salute, occupandoci di tutti gli aspetti. Dobbiamo capire cosa vuole il paziente: accesso immediato, tempi di attesa ridotti, contezza dell’ipotesi di permanenza”.

La visione della sanità di Caltagirone è ampia, composita, manageriale, ed inizia con l’analisi delle criticità e delle corrispondenti soluzioni: “Talvolta i pazienti rimangono troppo tempo in pronto soccorso. Le consulenze specialistiche dei reparti somministrate sono somministrate con lentezza esagerata, non sono tempestive. Per superare questa inaccettabile situazione, ho emanato una disposizione che regola e detta i tempi: la prestazione specialistica deve avvenire entro un’ora. Adesso il medico del pronto soccorso, dopo il completamento delle consulenze specialistiche, deve, e sottolineo deve, entro 90 minuti produrre la diagnosi e determinare l’eventuale definizione del reparto in cui ricoverare il paziente”.

Il collo di bottiglia, lo scoglio maggiore, la disponibilità di posti letto nei reparti. Caltagirone incalza: “Anche qui dobbiamo scardinare le vecchie abitudini. Ho dettato regole ben precise ai reparti. Ogni giorno alle ore 20 il medico di turno deve comunicare i pazienti in dimissione ed entro le 9 del mattino seguente, le eventuali variazioni. Alle 10 il paziente deve essere dimesso. Dal 17 gennaio per rendere ancor più fluido il sistema ho nominato il Bed Manager – Caltagirone sorridendo specifica per evitare ‘equivoci’ – Bed come letto in inglese e non Bad, come cattivo. Il Bed manager, che dipende direttamente dalla direzione sanitaria, deve controllare che tutti i reparti seguano le regole ed eventualmente accertare il motivo delle incongruenze”.

Caltagirone ci illustra i dati, ci offre spunti riflessione. “Noi dobbiamo dare priorità ai pazienti del pronto soccorso, ma il dato certificato ci dice che solo il 15% degli accessi poi viene ricoverato. Stiamo attenzionando un altro dato ‘particolare’: il 20% abbandona il pronto soccorso tra la prima visita e le successive consulenze specialistiche: mancata tempestività dei nostri interventi o pazienti non gravi? Abbiamo un 3% che rifiuta il ricovero. Poi anche per evidenziare le differenze tra ospedali, vi cito una statistica; a Gela registriamo l’83% di dimissioni a domicilio, a Caltanissetta il 53%: diverse modalità di gestione del pronto soccorso”.

Un quadro di criticità chiare, ma altrettanto efficaci sembrano apparire le contromisure tarate sui numeri che non mentono ‘mai’. Caltagirone amplia ulteriormente il quadro: “Sono consapevole che anche i reparti per funzionare meglio necessitano di personale ed anche su quello sono intervenuto. Nel bilancio di previsione ho previsto un incremento di spesa di oltre 4,3 milioni, rispetto al consolidato del 2018. Già sono in corso procedure di mobilità e partiranno due fasi di reclutamento: una maggio-giugno, la successiva luglio-agosto. Questo è un piano triennale che riguarderà, 40 infermieri, 70 Operatori sanitari oltre ai medici: coinvolge circa 150 figure professionali”

Gli indizi di una rivoluzione nella gestione dell’azienda, Caltagirone sottolinea: “E’ una visione nuova, scardineremo le vecchie abitudini, offriremo un servizio migliore. A breve altri provvedimenti che riguarderanno gli ospedali. I cittadini sappiano che la nostra attività è continua ed incessante”.

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