Lorenzo Caramma, marito di Silvana Saguto, l’ex presidente della sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, avrebbe percepito a partire dal 2005 svariati compensi in quanto coadiutore di alcune societa’ sequestrate. In particolare l’ingegnere Caramma, dal 2005 al 2014 avrebbe percepito compensi dal Tribunale di Palermo per 27.500 euro e dal 2006 al 2013 dall’ex amministratore giudiziario Gaetano Cappellano Seminara avrebbe percepito 306mila euro. A dichiararlo oggi al tribunale di Caltanissetta e’ stato il maresciallo della Guardia di Finanza Roberto Sorino, chiamato a deporre nell’ambito del processo che si celebra nei confronti di Silvana Saguto e altri imputati per la presunta gestione illecita dei beni confiscati alla mafia. Sono stati passati al setaccio conti correnti bancari, incarichi e fatture. Caramma nel 2008 avrebbe percepito 233mila euro dalla Calcestruzzi Spa.
Silvana Saguto e’ stata seguita anche durante i suoi spostamenti. Il primo settembre 2016, doveva essere localizzata la posizione della Saguto perche’ “era giunta comunicazione su un trasporto di armi da Palermo a Piana degli Albanesi e il trasporto avrebbe dovuto svolgerlo proprio lei. Si sarebbe dovuta fermare anche in un’armeria per acquistare delle munizioni ma non poteva farlo – ha detto il maresciallo della Finanza – perche’ non aveva porto d’armi”. Il suo legale di fiducia, Antonio Reina ha pero’ mostrato alla corte la fotocopia del tesserino di riconoscimento del Ministero della Giustizia dal quale emerge che la Saguto era regolarmente munita di porto d’armi.
Caltanissetta, processo Saguto: teste Gdf, compensi al marito da societa’ sequestrate
Sab, 22/12/2018 - 10:00
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