C’è grande fermento attorno il piccolo quartiere arabo di Caltanissetta. La comunità di San Domenico è già all’opera per realizzare la decima edizione di “Betlemme agli Angeli”. Quelle case, che per 359 giorni l’anno restano abbandonate, verranno riempite di amore, carità, speranza e vitalità.
Perché un gruppo di persone sceglie di dedicare il proprio tempo libero nell’allestimento di una rappresentazione sacra?
Perché accettare di trascorrere lunghe ore all’aperto o in locali non riscaldati per accogliere i visitatori?
Perché proporsi di far parte della decima edizione di questa manifestazione dopo che un paio di anni fa, a causa del clima rigido, prima dell’orario di apertura gli organizzatori hanno dovuto spalare la neve che si era accumulata sul cortile?
Queste sono alcune delle domande che si pone chi, dall’esterno, assiste a questa fervente organizzazione. Per avere delle risposte bisogna soffermarsi e conoscerne le motivazioni che strutturano la base del progetto.
Scindere il “presepe vivente” dalla parrocchia San Domenico sarebbe impossibile e non soltanto perché il corteo dei partecipanti inizia il suo percorso dall’antica chiesa, dopo aver ricevuto la benedizione del Vescovo Monsignor Mario Russotto e del parroco don Alessandro Rovello.
“Betlemme agli Angeli è parte integrante degli appuntamenti che la parrocchia organizza durante le festività natalizie – ha spiegato don Alessandro Rovello -. La nostra comunità ha già iniziato a prepararsi al mistero della nascita di Gesù e a predisporre l’animo ad accogliere il suo messaggio.”.
Tra i principali appuntamenti previsti per manifestare l’identità cristiana bisogna sottolineare la novena itinerante che dal 16 al 23 dicembre, ogni pomeriggio alle ore 18.30, si reciterà davanti una delle “figuredde” dislocate lungo il territorio che circonda la chiesa di San Domenico. Il parroco invita tutti a partecipare a questo momento di fede vissuto tra canti e preghiere tradizionali. Le novene si svolgeranno: il 16 dicembre in via Roma; 17 dicembre in via Pileri; 18 dicembre in via San Domenico angolo via Pellitteri; 19 dicembre in via Angeli; 20 dicembre in via Santa Domenica; 21 dicembre nel vicolo Bruno Cosentino; 22 dicembre nel vicolo Natale; 23 dicembre in parrocchia.
L’iter organizzativo del presepe vivente, anche quest’anno, non è cambiato. Con il supporto degli abitanti del quartiere e dell’omonima associazione culturale si lavora per ricreare le botteghe degli antichi mestieri della nostra tradizione e alcuni prodotti della terra.
Il cuore del villaggio, però, rimane la grotta – stalla nella quale si rievocherà la nascita di Gesù bambino.
“Betlemme agli Angeli non vuole essere l’occasione di una passeggiata turistica per degustare prodotti tipici del territorio – ha sottolineato il parroco -. Il presepe vivente deve essere percepito come un’opportunità da cogliere per incontrarsi con il Signore che nasce nell’umiltà e nella semplicità di una casa tra le case”.
Alcune novità, introdotte in questa decima edizione, rimarcheranno la dimensione spirituale, orientata a “comprendere il dono di Dio che si fa uomo per manifestarci il suo amore e la sua vicinanza”.
Prima tra tutte è la scelta di indicare i volontari del presepe come “animatori” e non più “figuranti” o “personaggi”. Una sfumatura che, ancora una volta, tende a sottolineare come il centro di tutto il progetto sia la grotta attorno alla quale deve viversi un clima di gioia, festa e condivisione.
Un elemento innovativo sarà presente anche nelle postazioni che si arricchiranno di uno spazio dedicato ai più piccoli. Sarà allestita una postazione nella quale i bambini potranno realizzare o colorare un disegno sul Presepe. Il 6 gennaio, ultimo giorno di apertura, gli “schizzi d’arte” verranno donati a Gesù Bambino ed esposti in chiesa per tutto il tempo del Natale. Non sarà un “concorso” ma una libera esposizione di tutti i lavori realizzati. Una scelta che, anche in questo caso, racchiude un messaggio simbolico. Ogni individuo, a prescindere dal suo talento o predisposizione, è un figlio di Dio e, in quanto tale, amato dal Padre con la stessa intensità manifestata ai suoi fratelli.
Quella del presepe vivente, dunque, è un’esperienza da poter vivere intimamente e collettivamente. La parrocchia, infatti, informa che le offerte che saranno raccolte durante le 6 giornate di apertura, tolte le spese per l’allestimento del presepe, saranno devolute in opere concrete di carità e di evangelizzazione della parrocchia.
“Betlemme agli Angeli” sarà aperto nel quartiere arabo: nei giorni 24-26-29-30 dicembre 2018 e 5-6 gennaio 2019 dalle ore 18.30 alle ore 21.30.
Il presepe vivente sarà inaugurato il 24 dicembre 2018 al termine della veglia di Natale. Il vescovo benedirà gli animatori e, in corteo, la Sacra Famiglia arriverà nella Grotta.
Nella foto: il Vescovo Mons. Mario Russotto con il parroco di San Domenico Don Alessandro Rovello, alcuni presbiteri e gli animatori del Presepe vivente durante l’edizione 2017