Banca del Nisseno, volume sulla storia del palazzo delle poste e sui lavori di restauro. Di Forti: “Preziosa operazione culturale”

CALTANISSETTA – E’ stato presentato sabato mattina, nella sede della Banca del Nisseno a Caltanissetta in via Francesco Crispi, il volume, intitolato “Il Palazzo delle Poste, dal Convento dei Riformati alla Banca del Nisseno. Fabbrica di cultura nel cuore della Sicilia”. Il libro oltre a raccontare del restauro dello storico Palazzo divenuto sede della banca, raccoglie  una ricca galleria fotografica sull’edificio ed è impreziosito da saggi di esperti e studiosi, che raccontano la storia dell’ex convento. Al tavolo della presentazione il presidente dell’istituto di credito Giuseppe Di Forti, l’architetto Daniela Vullo, l’ingegnere Manlio Averna e Salvatore Granata (della Lussografica) che ha stampato il volume

Di Forti ha sottolineato: “Presentiamo ufficialmente alla città ed al territorio questo splendido volume edito dalla Lussografica, frutto del lavoro di tanti autori che ci guidano nella ‘lettura’ di questo palazzo che ha una lunga storia. Determinate l’intenzione della banca: non abbiamo acquistato questo immobile solo perché divenisse la nostra sede, sarebbe stato troppo riduttivo. La banca con l’acquisto di questo palazzo ed il susseguente certosino e non facile restauro, ha voluto stringere la mano alla città e restituire al territorio un bene prezioso. La finalità dell’operazione è stata di tipo culturale. Questa pubblicazione è la sintesi di questa opera di valorizzazione, non solo nostra ma anche dei tanti che hanno collaborato. Il palazzo è compreso nella Rete museale, culturale e ambientale del Centro Sicilia, partecipa alle Giornate Fai e alle Vie dei Tesori, e nel 2014 la federazione Europea dei Club e Centri per l’Unesco, nell’ambito del concorso internazionale ‘La Fabbrica nel Paesaggio’, ha assegnato alla Banca il prestigioso riconoscimento per la qualità del restauro e la valorizzazione del bene”.

L’architetto Daniela Vullo ha poi illustrato i saggi che compongono il volume, mentre l’ingegnere Manlio Averna si è soffermato sull’opera di restauro, narrando dettagli inediti sul lavoro svolto.

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