MUSSOMELI – Anche quest’anno l’I.I.S. Hodierna, ricorrendo il giorno 25 novembre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ha aderito a tale evento coinvolgendo, con la guida delle prof.sse Marilena Felce, Giovanna Milazzo, Rosalia La Tona e Marisa Schifano, i propri studenti in un’attività di riflessione sul tema. L’incontro è stato preceduto dal flash mob che qualche anno fa ha coinvolto tutti i popoli del mondo: un’onda umana e danzante, milioni di donne che hanno scelto questa giornata per gridare al mondo “We rise”, solleviamoci. Presso l’auditorium “L. Zucchetto” mercoledì mattina si è svolta una lezione alternativa in cui attraverso canti, danze, poesie e proiezione di video e slide, si è veicolato un messaggio importante: la violenza sulle donne coinvolge, purtroppo, un numero sempre maggiore di persone e si rivela trasversale rispetto a qualsiasi tentativo di categorizzazione, in termini di ceto sociale, sviluppo culturale, livello di scolarizzazione o area geografica. Partendo dal significato del 25 novembre 1999, quando l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha ufficializzato la scelta per ricordare l’assassinio delle tre sorelle Mirabal, si è spiegato il termine “femminicidio”, evidenziando che esistono diverse forme di violenza, da quella fisica a quella sessuale, psicologica, economica fino allo stalking. Si sono ricordate tra le vittime “le spose bambine”, e poi ancora, Fortuna Loffredo, Lucia Annibali, Gessica Notaro e Noemi Durini. In particolare, con la presenza delle sorelle, si è ricordata la “nostra” Francesca Sorce, morta a 36 anni, il 24 ottobre 1998 mentre esercitava il proprio compito professionale. Hanno fatto da sfondo a tale momento commemorativo i lavori dell’artista locale, Gianni Piazza, il quale ha affermato: “Dipingere Madonne e Donne mi ha dato un senso di pace interiore, appagata oggi da questa mostra”. Si tratta di volti di donne che si sono distinte in ogni ambito, da quello artistico a quello letterario, a quello medico-scientifico, da Frida Kalo a Oriana Fallaci, da Rita Levi Montalcini a Marherita Hack; tutte donne valorose e coraggiose che non hanno esitato a sacrificare la loro stessa vita per affermare le idee e i valori in cui credevano come Ipazia, Malala e Nadia Murad, premio Nobel per la pace 2018. “Respect” contro l’abuso sulle donne deve essere la parola d’ordine di una società giusta dove l’uomo non può uccidere l’anima di una donna e calpestare la sua dignità. Il cambiamento può solo cominciare dalla scuola perché solo attuando una rivoluzione culturale tra le nuove generazioni possiamo sperare in una società più giusta.
Mussomeli, l’adesione del “G.B. Hodierna” alla giornata violenza sulle donne
Ven, 30/11/2018 - 07:30
Condividi su: