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La Sicilia abbraccia Pirandello, Lo Verso a teatro con “Uno Nessuno Centomila”

Redazione

La Sicilia abbraccia Pirandello, Lo Verso a teatro con “Uno Nessuno Centomila”

Mar, 13/11/2018 - 09:14

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manifesto lo verso.eps

“Uno Nessuno Centomila” torna in Sicilia, grazie al fortunato matrimonio artistico tra l’attore Enrico Lo Verso e la regista Alessandra Pizzi alle prese con un tour ripartito lo scorso 26 ottobre dal Teatro Zenith di Perugia dove il grande attore palermitano ha interpretato i personaggi del romanzo pirandelliano.

L’omaggio ad uno dei più celebri romanzi di Luigi Pirandello per la regia ed adattamento di Alessandra Pizzi sta avendo un grande riscontro su tutto il territorio nazionale e si accinge ad animare l’omonimo teatro Pirandello di Agrigento, dove lo spettacolo è previsto per il 6 dicembre alle ore 21.

“Una terra calda ed accogliente, quella sicula, che apre l’anima ed il cuore alle emozioni” – questo il commento della regista che si prepara a condividere con il pubblico questo nuovo appuntamento.

“Avrei voluto che Pirandello fosse vivo per mostrargli la grandezza della sua parola, la contemporaneità del suo messaggio più attuale che mai oggi, a 100 anni dalla sua formulazione; per fargli vedere il bisogno impellente del pubblico, necessario, autentico, di approvvigionarsi della conoscenza di sé, di leggere per provare a decodificare quei segni della quotidianità come codici di accesso ai meandri delle proprie emozioni. Mi chiedo ogni sera, – spiega Alessandra Pizzi – osservando il pubblico che, immobile, assiste allo spettacolo, se Pirandello fosse veramente consapevole delle conseguenze che la portata della forza tumultuosa di quella giustapposizione di pensieri, di quella serie, interminabile, di quesiti, della ricerca smaniosa di risposte, avrebbero potuto produrre sul pubblico. O se, come spesso accade, il risultato abbia per davvero superato le intenzioni. Di certo nel suo pensiero, e nella sua opera, c’è la consegna al mondo del fardello della conoscenza che è puro peso per la presa in carica di sé stessi, ma anche leggerezza per la scoperta meravigliosa di quella bellezza che ad ognuno la vita riserva”.

Sul palco, in evidenza i movimenti naturali ed un’interpretazione magistrale di quell’attore che non ha mai perso il contatto con le proprie origini e le porta con sé, sempre.

Motivato dal caloroso abbraccio del pubblico, Lo Verso darà corpo e voce a personaggi di non semplice interpretazione, attraverso la storia di un uomo che sceglie di mettere in discussione la propria vita, a partire da un dettaglio. Ed è questo l’aspetto principe, “il mettere in discussione la propria vita” un processo che ormai fa parte di un quotidiano collettivo, da qui la grande attualità di questa produzione teatrale, ben compresa dal pubblico che non fa fatica ad indossare i panni del protagonista.

L’incipit è un appunto, un’osservazione banale che viene direttamente dall’esterno e fa i conti con dubbi e perplessità; alle spalle uno specchio, ed il coraggio di guardarsi dopo tanto tempo per concentrarsi sulla ricerca di un “io” che cammina a passo lento, forse in alcuni casi tarda proprio ad arrivare.

Ed ecco che tutte quelle maschere di una complessa quotidianità, lasciano il posto alla ricerca del sé autentico e vero, ed è grazie a quell’accento ironico che l’interpretazione diventa grottesca ed a tratti inquietante; quel gioco di parole sembra quasi invitare il pubblico a partecipare a questa ricerca ed a mettersi in discussione per analizzare attraverso tale filosofia teatrale, tanto cara a Lo Verso, la propria vita.

Magicamente la vita si apre come in un gioco e nel fondo vi è l’essenza in cui si abbandonano i centomila, per cercare, seppur a fatica, l’uno. A volte ciò può comportare la necessità di fare i conti con quel temuto nessuno. Ma forse è un prezzo che conviene pagare, pur di assaporare la vita, pur di comprenderla fino in fondo; solo in questo modo si può capire anche chi è quell’immagine riflessa su uno specchio.

Al centro di quest’opera c’è una vera analisi che probabilmente ha scatenato una riflessione in tutti coloro che hanno avuto modo di ascoltare un’interpretazione così ben riuscita, oltre che spontanea, di un attore che ama stare vicino al suo pubblico e raccogliere, all’interno di un prezioso diario, anche le sue impressioni a fine serata.