La chiesa ha un programma – nel settore delle celebrazioni liturgiche,- che svolge durante tutto l’anno solare che però chiama Anno Liturgico . Siamo alle ultime puntate. Domenica prossima si chiude con la festa di Cristo Re dell’Universo. Sembra, allora, piuttosto naturale dare al programma un contenuto che aiuti a capire il senso de “ finire” “ del compimento” , della realizzazione” di quanto via via durante l’anno è stato promesso. Ed ecco che ci fa leggere due pagine della Bibbia assai espressive di questo concetto. E possiamo dire, anche, che si tratta di una liturgia “ che mette paura “, Per fortuna, però, indica anche la maniera di “addomesticarla”. Prima lettura : “ ci sarà un tempo di angoscia, come prima non c’era mai stato dal sorgere delle nazioni fino a quel tempo”. Vangelo : “ in quel giorno il sole si oscurerà e la luna non darà più il suo splendore e gli astri si metteranno a cadere dal cielo” . Fa riferimento al “ Giorno del Signore “ il giorno della fine, il giorno del giudizio. Il linguaggio è decisamente “ pauroso”, ma è un genere di linguaggio , detto apocalittico, che è volutamente immaginifico, esagerato, a mò di paragone. Ma la sostanza è: “ sarà , dice la Bibbia, il compimento della salvezza, la conclusione della storia degli uomini, l’adempimento delle promesse di cui Cristo s’è fatto garante.” Egli ritornerà per radunare gli eletti, quelli che gli hanno creduto, lo hanno amato e seguito. Insomma è la liturgia stessa che “ addomestica” la paura con espressioni consolanti e annunzio di verità consolanti. Egli manderà i suoi angeli a raccogliere quelli che hanno vissuto bene, che hanno fatto del bene. E il profeta Daniele assicura: “i primi entreranno nella vita eterna beata, gli altri alla vergogna e infamia eterna”. “ i buoni risplenderanno come le stelle” e i malvagi saranno cacciati fuori dal Regno di Dio. Credo che sia facile capire quali prospettive si presentano al nostro sguardo e che sia facile capire quale deve essere la scelta della via giusta, perché al compimento della storia, possiamo essere inclusi tra quelli che “ risplenderanno come lo splendore del firmamento. “ “Venite , benedetti dal Padre mio”
“E sedutosi … li ammaestrava”: Il Figlio dell’Uomo verrà sulle nubi (di don Salvatore Callari)
Lun, 19/11/2018 - 07:15
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