Non so se è una strana idea ipotizzare che i fedeli partecipando alla liturgia di questa domenica, possano raccogliere tre spunti di riflessione che ho individuato io e su cui mi fermerò per qualche rilievo utile sul piano della vita cristiana. E prima ancora vorrei illudermi che se tutti i buoni cristiani, assidui alla partecipazione alla messa domenicale riuscissero a trarre anche qualche … goccia di insegnamento, ogni volta , certamente vedrebbero “ crescere” la maturità cristiana e la pratica delle virtù. Ma ecco i tre punti che mi piace rilevare : nella prima lettura: una grande fede nella Provvidenza; nel Vangelo la severa condanna degli scribi, ed anche il commovente elogio della vedova. Nel libro dei Re ( Antico Testamento, prima lettura) c’è la narrazione di un delizioso episodio. Il profeta Elia chiede …. l’elemosina ad una vedova, povera : un po’ di acqua e in po’ di pane, o una focaccia, farina cotta sulla pietra. E’ tempo di siccità e di carestia , la vedova e l’unico figlio hanno di che vivere solo per qualche giorno. Ma fidando nella Provvidenza utilizza tutto quello che ha per nutrirsi assieme al figlio e al profeta La sua carità viene ricompensata con la promessa del profeta che assicura che non verrà a mancarle né la farina né l’olio per il necessario sostentamento. Lodevole la sua fiducia nelle parole del profeta e nella Provvidenza. Ammirevole la fede del profeta che si affida alla Provvidenza ,…nella persona della vedova, per superare il momento difficile a causa della sua povertà. Gesù nel Vangelo ribadisce il suo duro giudizio sul comportamento degli Scribi che amano ostentare il proprio stato di benessere, le loro vesti di lusso, che amano i privilegi nella società. Non è uno stile da cristiani. Non dobbiamo essere acuti critici dei vanitosi e ipocriti Scribi, ma guardarci “ dentro” per vedere se anche noi siamo vittime di queste tentazioni che ci fanno pretendere di valere più di quello che è la verità. Quante volte ci vantiamo per qualche gesto di bontà, di un’opera buona, di un apprezzamento, ma non abbiamo il genuino sentimento di fraternità e di carità. Infine : è davvero commovente l’agire di quella vedova che si priva di tutto quello che ha per farne offerta al tempio. E la sua offerta,,pur piccola, vale più di quella che danno i ricchi che, in proporzione dei loro averi, appare una vera meschineria. E’ banale, forse, dire che il Signore fa i conti “ in percentuale”. Per la vedova e il 100% per il ricco solo una minuscola parte. Come vedete “ piccoli rilievi”. Ma a metterli in pratica si avrebbero “grandi” risultati.
“E sedutosi … li ammaestrava”: Guardatevi dagli scribi (di don Salvatore Callari)
Lun, 12/11/2018 - 07:15
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