MUSSOMELI – Nelle scorse settimane si è tenuta, presso l’aula magna del primo comprensivo “Leonardo da Vinci” di Mussomeli la festa dell’accoglienza, che si rivolge in particolar modo all’inserimento ed al benvenuto dei nuovi iscritti alla secondaria di primo grado; l’accoglienza si traduce in uno stile pedagogico, relazionale e comunicativo e gli insegnanti sono attenti a contenere l’emotività e ad aiutare i ragazzi ad inserirsi nel tessuto connettivo della scuola. Parlare di accoglienza come “stile” significa, innanzitutto, considerare la centralità delle modalità relazionali e comunicative nel definire il rapporto educativo con i ragazzi ed i loro familiari. Tra i “contrassegni”, da assumere in chiave progettuale, la disponibilità all’ascolto può sintetizzare la significatività della relazione in quanto tale poiché rappresenta la premessa per costruire un rapporto basato sulla effettiva conoscenza e fiducia .Durante lo svolgimento dell’evento ha preso la parola la Prof.ssa Maria Callari che, in qualità di referente della scuola, ha voluto ricordare la missione educativa e pedagogica dell’istituto perché solo l’istituzione scolastica che si presenta come ambiente protettivo, capace di accogliere diversità e di promuovere le potenzialità di tutti crea possibilità di crescita ,emotiva e cognitiva insieme e fa evolvere le potenzialità di tutti e di ciascuno. A corollario dell’evento i Professori Barcellona, Catalano, Priolo, Gallo e Scibetta, insegnanti di musica, con l’ausilio di alcuni studenti di seconda e terza media, hanno proiettato immagini di eventi musicali relativi agli anni precedenti di cui hanno curato la parte sia orchestrale che strumentale ed invece la Prof.ssa Di Francesco ha fatto leggere alcuni pensieri in Inglese che hanno emozionato i genitori presenti in sala, i quali, a loro volta, si sono cimentati nella lettura di alcuni significativi brani. Nella parte conclusiva dell’evento genitori ed insegnanti hanno augurato all’unisono a figli e studenti un proficuo anno scolastico all’insegna dello studio e del rispetto reciproco.(Foto d’Archivio)