PALERMO – “Come vescovi di questa Isola posta al centro del Mediterraneo, terra di mezzo e ponte tra le culture, approdo ravvicinato di migranti e rifugiati, ribadiamo con forza e chiarezza il diritto alla vita, al rispetto della dignita’ umana e all’integrita’ fisica, conforme alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e del cittadino e alla nostra Costituzione repubblicana”. Lo affermano i vescovi siciliani nel documento finale sui lavori della sessione autunnale della Conferenza episcopale siciliana, presieduti da monsignor Salvatore Gristina, diffusi nel giorno del quinto anniversario della strage di Lampedusa che provoco’ la morte di 368 migranti.
Pur rispettando, aggiungono, “non solo la dialettica politica, ma anche punti di vista dei nostri fedeli cattolici che manifestano opinioni differenti o addirittura contrarie, dovremmo sempre ribadire che l’accoglienza nella legalita’ e la prossimita’ restano vie obbligate della pratica del Vangelo”
“Siamo consapevoli – proseguono i vescovi della Sicilia – delle difficolta’ oggettive a cercare e trovare soluzioni politiche soddisfacenti rispetto alla complessita’ della situazione creatasi con un fenomeno migratorio sempre piu’ dilagante. Ma siamo altresi’ convinti che le soluzioni da trovare devono essere espressione di quella pietas che e’ costitutiva del nostro umanesimo e che si traduce in accoglienza, soccorso e solidarieta’, nomi vecchi e nuovi della pace”. I migranti “sono per tutti persone umane, per noi cristiani sono fratelli. Pertanto, urge che si attivino in ciascuno di noi e in particolare nelle comunita’ cristiane nuovi sentimenti di empatia e di immedesimazione, in nome della comune umanita’, vincendo ogni indifferenza nei confronti di chi vive il disagio dell’esclusione sociale o condizioni di ingiustizie e di pericolo di qualsiasi natura”.
Concludono i vescovi: “Rifiutiamo perentoriamente ogni strumentalizzazione ideologica che pretenderebbe di collocare politicamente ‘a sinistra’ o ‘a destra’ la verita’ del messaggio umano di Gesu’, di cui vogliamo essere interpreti e testimoni, in questo momento storico che interpella le coscienze e chiede a ciascuno di operare per il bene comune, di promuovere la giustizia e la pace, di rispettare la dignita’ di ogni uomini”.