MARIANOPOLI – Da Carmelo Montagna riceviamo e pubblichiamo: “Spettabile Redazione,
sono Carmelo Montagna ed intervengo per diritto di replica, in qualità di ex Sindaco di Marianopoli, per la Vostra pubblicazione citata in Oggetto.
Come ci si compiace nell’apprendere di conoscenti per uno scampato pericolo o da un malessere, mi associo ai buoni auspici per la Sentenza di assoluzione del Giudice di pace del 18 Ottobre scorso per i Consiglieri Comunali G. Noto e C. Cannella. Lo faccio sia per lo spirito umanitario che il caso richiede, che ha sempre contraddistinto il mio stile personale e nella carica politica rivestita, che per il dovuto rispetto istituzionale verso una Sentenza.
Detto questo, in attesa di conoscerne le motivazioni giuridiche specifiche, separando gli aspetti che attengono all’esercizio del giusto diritto di informazione esercitato dal cronista da quelli della semplicistica propaganda che può tentarne la disinformazione organizzata ad altri scopi, ho il dovere di precisare, proprio per prevenire ulteriori danni su tale delicato aspetto, che:
1)Il contesto dei fatti denunciati allora dal sottoscritto si riferiva al seguito dei contenuti gravemente diffamatori sostenuti dal Signor Calogero Vaccaro, applaudito sul palco dai due Consiglieri G. Noto e C. Cannella nel comizio del 28.7.2013, per conto dell’allora gruppo di opposizione consiliare di cui facevano parte attiva i due Consiglieri G. Noto e C. Cannella, oltre che dall’Associazione Partecipazione Democratica di Marianopoli, di cui facevano parte attiva i due Consiglieri G. Noto e C. Cannella, che aveva capeggiato una campagna strumentale e perdente contro l’adeguamento obbligatorio per legge della TARI/TARES deliberata dall’Amministrazione. In quel comizio si affermava, oltre tante altre offese politiche gratuite e personali, che l’Amministrazione Comunale, da quasi tutti i funzionari impiegati, alla Giunta, al Sindaco, era di fatto costituita da componenti di una “famiglia” o “cupola” con “Capo M.” e riferimenti diretti e gravissimi a “Il giorno della civetta” di L. Sciascia: cioè senza altre possibilità di significato, un contesto di mafia e mafiosità diffusa. E’ utile ricordare altresì che, per questi fatti gravissimi denunciati dall’Amministrazione Comunale, c’è stato un processo in Tribunale, con una Sentenza di condanna per Diffamazione a mesi sei di reclusione (art. 595 c.p., c.1 e 4), emessa il 6 Settembre 2018, per il Signor Calogero Vaccaro, oltre il risarcimento del danno in favore delle parti civili costituite da quantificare in sede di Giudizio Civile, oltre il pagamento delle spese processuali, oltre la spesa sostenuta di €5000 dalle stesse parti civili, con l’aggravante riconosciuto in Sentenza dell’offesa a Corpo Politico/Amministrativo, cioè la stessa Amministrazione Comunale di cui il sottoscritto era il Sindaco protempore ed i due Consiglieri Noto e Cannella erano componenti sia pure di opposizione.
Aspetto delicatissimo che ho dovuto contenere e che in questa sede rivendico a merito: la mancata difesa da quel tipo di sospetti poteva comportare, in extremis, perfino l’attivazione della procedura per lo scioglimento dell’Amministrazione per contiguità e malaffare.
2)In questo contesto dei fatti ritenni allora, per tutelare immagine ed operato dell’Amministrazione e mia personale, di procedere nelle sedi adeguate contro le richieste dei due Consiglieri Comunali a favore delle diffamazioni del Vaccaro già denunciate, quando Noto e Cannella in particolare si permisero di sottoscrivere le seguenti frasi rivolte al Sindaco (nota prot. n.6142 del 10.12.2013): “…lei asserisce che il sig. Vaccaro con il comizio di Luglio u.s. ‘ha additato l’Amministrazione e i propri funzionari di essere di fatto componenti di una cupola mafiosa’, a tal proposito comprendiamo la sua ansia di smentire tale appellativo (è fin troppo ovvio che lei sia disposto ad arrampicarsi anche sugli specchi pur di difendersi)… Signor Sindaco … piuttosto pensi, se può, di dimostrare di avere le carte in regola…”.
Quindi, in breve, per Noto e Cannella il senso di tutto era questo: avrei dovuto dimostrare io di “non essere mafioso”. Incredibile ma vero.
Oltre che fare girare la nota in ambiente politico amministrativo locale i due Consiglieri la fecero pubblicare sul loro sito internet “Partecipazione Democratica Marianopoli”, dove era ancora reperibile integralmente alla data del 18.10.2018 e forse lo è tuttora; risulta anche dalle audizioni in udienza che il documento venne recapitato e pubblicato, con foto della Noto e Cannella, su vari giornali online ed in particolare da castelloincantato.it , inoltrato a cura del Signor Calogero Vaccaro dalla sua casella mail privata.
Come si usa dire dalle nostre parti efficacemente, per la serie “U fumu nun tingi ma mascaria” (Il fumo non colora ma può servire a sporcare).
3)Massimo rispetto per la Sentenza di assoluzione ma i Consiglieri Noto e Cannella superarono il limite della correttezza personale e politica. Risulta pertanto evidente, ai fini della corretta interpretazione di cronaca da dare alla notizia che i due Consiglieri hanno fatto pubblicare con grande evidenza, che sono stati assolti solo perché il fatto, pur esistendo, non costituisce reato; quindi stiamo parlando di un “fatto” conclamato, nel contesto in cui è maturata una diffamazione aggravata a mio danno da parte del Calogero Vaccaro, per la quale è stato già previsto il congruo risarcimento. Per pura verità sono costretto a fare presente che sono stati assolti perché il fatto non costituisce reato e quindi mi riservo di agire giudizialmente in sede civile per i danni morali e materiali che mi stanno continuando a creare.Carmelo Montagna (26.10.2018)
Diritto di replica per l’articolo “Marianopoli, denuncia di diffamazione: assolti con formula piena consiglieri Graziella Noto e Giuseppe Cannella”
Sab, 27/10/2018 - 07:40
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