E’ “assolutamente incredibile” che il Viminale non sia parte civile nel processo contro i poliziotti accusati di aver depistato le indagini sulla strage di via d’Amelio, a Palermo, in cui mori’ Paolo Borsellino, nel luglio 1992. Lo ha detto Fiammetta Borsellino, la figlia del magistrato, a ‘Uno nessuno 100Milan’ su Radio 24, sottolineando inoltre quanto rilevato dallo stesso pubblico ministero:”questi funzionari dello Stato non solo hanno anche fatto delle carriere, ma attualmente ricoprono comunque il loro posto di lavoro”. Il riferimento e’ a Mario Bo, Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei. Il gip di Caltanissetta Graziella Luparello ha rinviato a giudizio per calunnia aggravata i tre poliziotti accusati del depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della sua scorta
La figlia del magistrato dice inoltre che “il ministro Salvini non dovrebbe avere bisogno del mio appello per capire che si dovrebbero prendere delle posizioni chiare e precise anche nei confronti di dipendenti dello Stato, perche’ non ci possono essere dipendenti di serie A o di serie B. Io penso, e tutti noi lo sappiamo, che chiunque sbaglia in questo ordinamento e’ oggetto comunque di provvedimenti, anche di sospensione, e in questo caso secondo me sarebbe lecita una cosa del genere”.