Ed ecco pronto il terzo ed ultimo finesettimana – da venerdì 28 a domenica 30 settembre – in cui saranno aperti siti in tutta l’Isola: dalle ville liberty di Messina alle preziose biblioteche di Siracusa, dalle torri di Trapani ai circoli barocchi del Val di Noto, dagli ipogei di Agrigento ai musei scientifici di Caltanissetta. Inarrestabile, il popolo de Le Vie dei Tesori, cartine e coupon alla mano, non ha saltato alcun luogo, anche il più lontano o difficilmente raggiungibile. Ed ora si prepara ad invadere Palermo – si parte il 5 ottobre e si va avanti fino al 4 novembre, con 130 straordinari siti, tra palazzi storici, musei, villini liberty, cripte, chiese, persino un carcere come l’Ucciardone o i bunker della guerra all’aeroporto – oltre a Catania, dal 19 ottobre al 4 novembre; ma anche Milano, Mantova, Chioggia e la Valtellina
Messina comunque, tiene sempre il comando di città più visitata, con i suoi 8500 visitatori in due weekend. Gettonatissime le ville liberty, residenze private di solito ovviamente chiuse al pubblico: salotti sontuosi, arredi d’epoca ancora perfetti, giardini nascosti, di fatto si sono conservate in maniera perfetta. Ma se le avete già visitate, perdetevi tra i vicoli, partecipando (domenica alle 10,30, partenza da piazza casa Pia, www.leviedeitesori.it) alla passeggiata guidata Sulle orme delle Confraternite: scoprirete che Sant’Annunziata fu affidata dai Domenicani ai mercanti catalani, da cui prese il nome; e che Santa Maria Alemanna venne ceduta dai Cavalieri Teutonici, all’Arciconfraternita dei Rossi, congregazione alto borghese nata per aiutare i fanciulli orfani e derelitti. Ne avete abbastanza di chiese e cercate qualcosa di più curioso? Vi offriamo le maioliche siciliane e spagnole della collezione Zipelli al Museo della Ceramica oppure le armi (ce n’è di ogni tipo, dall’archibugio al pugnale) raccolte da Gaetano Ori Saitta per il Museo delle armi antiche. A San Giovanni di Malta, venerdì (28 settembre) alle 19, la visita guidata d’elite che si chiude con al degustazione di vini Planeta. Le Vie dei Tesori a Trapani possono contare sull’organizzazione logistica dell’associazione Agorà.
Seconda città più visitata de Le Vie dei Tesori è Trapani che raddoppia i 3200 visitatori del primo weekend e li porta ai 4500 del secondo. Si potranno visitare 16 luoghi, visto che resteranno chiusi Palazzo Adragna e la chiesa delle Anime Sante del Purgatorio. In compenso, visto che la Torre della Colombaia è pressoché sold out, non perdetevi sia la Chiesa di San Domenico, dove vi narreranno i miracoli del Crocifisso, sia gli affreschi trecenteschi della Cappella dei Crociati dove furono sepolti alcuni nobili che parteciparono alla sfortunata Ottava Crociata contro il califfo Muhanmmad I Al.Mustansir di Tunisi. Ma neanche la chiesa di San Nicola è da tralasciare, visto che è una delle più antiche della città – costruita nel 536 – e solo per un soffio non divenne cattedrale nel 1844. Infine, riecco San Pietro con il suo organo unico al mondo,visto che è il più complesso d’Europa e permette il suono di un’intera orchestra. Sabato e domenica è aperta la Biblioteca Fardelliana che propone in mostra alcuni antichissimi incunaboli degli ordini religiosi soppressi, alcuni esposti solo in questa occasione, oltre alle preziose 19 acqueforti di Giovan Battista Piranesi dedicate alle architetture classiche.
Il Val di Noto è sempre una scoperta: per Le Vie dei Tesori quest’anno hanno partecipato Ragusa, Modica e Scicli, che hanno messo insieme finora oltre tredicimila visitatori (4000 solo Ragusa nell’ultimo weekend). E proprio nel capoluogo, nella chiesa dei Cappuccini, è da non perdere sia il bel soffitto ligneo che la pala d’altare (l’Assunta tra sant’Agata e santa Barbara) che Pietro Novelli, in fuga da Palermo, realizzò per disobbligarsi con i monaci che lo avevano ospitato; mentre è attribuito a Mattia Preti una preziosa tela, “San Giovanni Battista e san Giuliano, conservata nella Chiesa dell’Itria legata ai cavalieri di Malta. Se poi cercate le tracce dell’antica Giudecca di Ibla, le troverete nella Chiesa dell’Annunziata che sorge sui resti di una sinagoga, mentre se volete scoprire la Ragusa ante terremoto del 1693, dovete andare a Santa Maria dello Spasimo per un affresco bellissimo che la rappresenta.
Modica la si conoscerà soltanto inerpicandosi nei quartieri più alti: qui troverete la quattrocentesca Santa Maria del Gesù commissionata dai Conti Cabrera. Se invece non vi fermerete alla facciata rinascimentale del Carmine, scoprirete un inedito convento di fine Duecento, in stile gotico. Giovan Pietro Grimaldi, chi era costui? Fisico e mecenate modicano di inizi ‘900, cultore di automobili (la sua Isotta Fraschini era un gioiello e il fisico possedeva la tessera AutomobilClub Sicilia n.2, visto che la n.1 apparteneva a Vincenzo Florio), curioso e innovativo: non visse a lungo, ma potrete scoprirlo nel suo palazzo, dove oggi ha sede la Fondazione Grimaldi. A Palazzo Castro Grimaldi, invece, venerdì (28 settembre) alle 19, la visita guidate d’elite che si chiude con la degustazione di vini Planeta. Infine Scicli, che non è soltanto il commissario Montalbano. Per esempio possiede una delle farmacie più strane dell’isola, dove il tempo sembra essersi fermato nel 1902 tra vasi, ampolle, barattoli, bilancini, albarelli, e un mastodontico registratore di cassa. Se poi avete buone gambe, affrontate la salita alla torre campanaria di Santa Maria La Nova, oppure divertitevi a seguire le volute rococò di Santa Teresa, che avvolgono l’altare come spire floreali. Anima romantica? Ecco il ponte degli innamorati di palazzo Spadaro, da non perdere.
Siracusa sfiora le cinquemila presenze in due weekend e si prepara al terzo in cui aprirà finalmente i battenti la Biblioteca Vittorini: lo studio dello scrittore di “Conversazione in Sicilia” è stato perfettamente ricostruito con i mobili originali, migliaia di libri, riviste, cartoline, dischi e quadri di famiglia, oltre alle sue lettere autografe. Se poi volete fare un tuffo nel mondo antico, scendete negli ipogei di San Filippo Apostolo: troverete persino tracce di bagni della purificazione ebraici, la cripta con le sepolture dei confrati, e i graffiti della Seconda guerra mondiale quando questi cunicoli ospitarono i rifugi antiaerei. Tracce di affreschi bizantini sono invece rintracciabili all’interno della chiesa di San Pietro Apostolo, mentre da ricondurre ai normanni è San Tommaso Apostolo. Se invece non avete mai visto una catapulta e ne volete scoprire una, dovete recarvi ai Magazzini di Torre dell’Aquila, antica fortezza medievale che è un vero e proprio ricovero di queste macchine da guerra micidiali.
Caltanissetta è stata una delle sorprese di questa edizione de Le Vie dei Tesori, visto che sta sfiorando le quattromila presenze che hanno – in maniera inaspettata – visitato i musei “scientifici” allestiti nelle scuole. A San Giusto sono stati in tanti a commuoversi di fronte all’aula dei primi anni Venti, che l’Istituto Vittorio Veneto ha ricostruito: i banchi, la cattedra, la lavagna, persino un armonium dei primi anni del secolo e un colossale proiettore in cassa di ferro degli anni Trenta. Molto interessanti anche gli strumenti scientifici storici del Liceo Ruggero Settimo. Al Teatro Regina Margherita è invece possibile partecipare ad un tour esperienzale alla scoperta del palcoscenico e dei marchingegni del retropalco. Le Vie dei Tesori a Caltanissetta, con il supporto del Comune, è curata dalla giovane associazione Creative Spaces – guidata da Eros Di Prima – che ha attivato una pagina Facebook da cui ottenere info e notizie in tempo reale. Caltanissetta, Qal’atan-nisah, il “Castello delle donne” degli Arabi che la conquistarono nel IX secolo, poi il feudo normanno, poi ancora il dominio dei Moncada di Paternò che la ebbero come contea per quattrocento anni, dal 1405 fino al 1812, fino all’abolizione della feudalità. Caltanissetta, la “Piccola Atene” degli anni Cinquanta del secolo scorso, quando nel salotto della casa editrice di Salvatore Sciascia sedevano Vittorini, Brancati, Quasimodo. Caltanissetta che adesso dalla terra e dalla cultura vuole ripartire, mostra le sue bellezze passando da abbazie, musei, sale espositive, teatri, ville, palazzi nobiliari. Un patrimonio straordinario che, con Le Vie dei Tesori, si mostra attraverso quindici luoghi con l’orgoglio della sua storia. La manifestazione vede coinvolti numerosi giovani e giovanissimi (nella foto) che con entusiasmo e passione si stanno occupando delle visite guidate e dei botteghini. Forte la presenza delle scuole che avrà il suo picco questo venerdì con più di 900 studenti. Grande successo stanno riscuotendo i palazzi e le ville private (Palazzo Testasecca e Villa Grazia) i cui proprietari hanno dato l’opportunità di scoprire architetture significative della storia di Caltanissetta.
Ultima Agrigento che apre 17 siti, tra i quali non può mancare la chiesa di santa Maria che ha permesso per la prima volta di vedere il crepìdoma (la piattaforma a gradini) recentemente scoperto; molto apprezzata anche la visita al medievale monastero e chiostro di santo Spirito(che gli agrigentini conoscono come Badia Grande). Da non perdere invece la visita al Museo Diocesano con la sua ricchissima collezione di epigrafi, dipinti, documenti e reliquari che costituiscono la storia della Diocesi agrigentina. Tra i pezzi più belli, un’epigrafe araba del 997 scoperta a Lampedusa e l’Altarolo dei Crociati, sorta di altare portatile medievale con i caratteri delle “stauroteche” dei pellegrini, i reliquari che contenevano frammenti della Croce. Qui, venerdì (28 settembre) alle 19, la visita guidate d’elite che si chiude con la degustazione di vini Planeta. Se invece siete appassionati di archeologia, non potete perdere i nuovi scavi al quartiere ellenistico romano, nella Valle dei Templi: qui sono state da poco scoperte (e aprono eccezionalmente) le terme di impianto romano che risalgono al II secolo d.C.
Il Festival che da dodici anni apre e racconta decine e decine di siti inediti a Palermo – visitabili con un unico coupon di 1 euro e basato su un affascinante storytelling affidato a volontari e studenti – ha quindi consolidato il suo impegno, basato anche sugli oltre trecento ragazzi del progetto Alternanza Scuola Lavoro che presto raddoppieranno con i “colleghi” di Palermo.
Il Festival Le Vie dei Tesori è supportato dagli Assessorati Regionali al Turismo e ai Beni Culturali e all’Identità Siciliana; è stato inserito nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale. E’ parte integrante del programma di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018, sin dalla presentazione del dossier di candidatura, ed è partner di Manifesta12.
Nel 2016 e nel 2017 il Festival ha ricevuto le medaglia di rappresentanza della Presidenza della Repubblica oltre che il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il patrocinio del Senato della Repubblica, il patrocinio della Camera dei Deputati. Quest’anno ha avuto la medaglia di rappresentanza del Senato della Repubblica.