Sergio Cirlinci: “Omelia vescovo Russotto per San Michele, parole dure ma veritiere”

CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO. “C’è una netta contraddizione tra “il combattente” San Michele che lottava con la sua spada sguainata contro il diavolo per scacciarlo e gli abitanti di Caltanissetta che sono apatici e indifferenti e non sanno lottare mentre accettano tutto senza reagire…” Queste le “dure” parole, non è la prima volta, di S.E. Mons. Russotto pronunciate in Cattedrale durante la solenne messa per la festività del patrono San Michele. Dicevo non è la prima volta e son certo neanche l’ultima. Il vescovo ha parlato di 4 peccati: non identità, non appartenenza, non amore e miopia. Caro Monsignor Russotto, grazie per le sue parole anche se colpiscono e feriscono quei cittadini che come me vorrebbero reagire ma si sentono isolati e pure criticati. I nisseni non è vero che siamo apatici ed indifferenti, i nisseni abbiamo tanta rabbia dentro, rabbia che però non esterniamo per vari motivi. Giornalmente infatti si leggono sfoghi e lamentele, vorremmo reagire per avere una città migliore, per avere politici ed amministratori migliori, senza i quali difficilmente si cresce, ma i nisseni abbiamo un grande difetto, che lei giustamente non può dire, ed è quello che non amiamo mostrarci, non per timidezza, inimicarsi con nessuno e soprattutto metterci la faccia. Questa paura del non mostrarsi, del “cu mu fa fari” del “un si po’ mai sapire” etc etc., fornisce, per assurdo, un assist favoloso ai nostri cari politici ed amministratori che vivono sereni e tranquilli, tanto il popolo non si ribella. Inoltre chi dovrebbe di questa rabbia farsene carico e reagire, dall’alto della sua presunzione ha la grande abilità di rigirare la frittata e mostrarsi come il solo, insieme ad un manipolo di suoi amici, eroi in questa lotta, non accorgendosi del degrado, che solo lui non vede, ed al contrario accusando di disfattismo e di voler denigrare la città chi solleva giornalmente criticità ed altro, compito spesso agevolatogli da “scribacchini” compiacenti. Condivido anche la seconda parte anche se, ripeto, colpiscono e feriscono quei cittadini che come me giornalmente vorrebbero una città, dei cittadini e soprattutto degli amministatori migliori, che veramente provassero un senso di appartenenza ed identità, che veramente amassero la loro città e non fossero miopi. Invece caro Monsignor Russotto ci ritroviamo in una città che non si ama, dove i cittadini lasciano fare, delegano a chi ha promesso e promette rinascite e tanto altro, ma che poi nulla dice e nulla fa nei momenti in cui la città affonda e sprofonda. Ha forse sentito o visto nostri politici far realmente qualcosa per i nostri giovani, per l’Università, per evitare il lento smantellamento del nostro Ospedale, per la nostra viabilità e tanto altro ? Io caro Monsignore non sento nulla, vedo e leggo solo qualche rara dichiarazione, “faremo, diremo”, ma come lei ben dice ci vuole lo spirito combattente di San Michele, ci vogliono persone che sappiano far valere i diritti di una collettività per troppo tempo offesa, abbandonata, mortificata e anche derisa da altri centri, magari più piccoli, ma che grazie a politici ed amministratori più capaci e veramente amanti del loro territorio stanno pian pianino rilanciandosi a livello nazionale. Caro Monsignore i nostri cari politici devono farsi promotori di iniziative serie e concrete, se è il caso anche di una “rivolta pacifica” volta a far rispettare i cittadini e riconoscere alla città i propri diritti, senza però paure o timori reverenziali, solo in quel momento son certo che noi nisseni reagiremmo allo stato di “apatia”, ci sentiremmo forti e supportati dai nostri delegati e, il primo io, non esiterei a scendere in piazza con chiunque, di qualsiasi colore politico, e partecipare ad iniziative concrete a vantaggio della città Di balli, balletti, mostre e altre cose simili, non mi si fraintenda manifestazioni validissime, siamo stanchi, abbiamo bisogno di fatti concreti, in caso contrario sia alle messe che alle varie manifestazioni tra un paio di anni saremo solo anziani a partecipare. Ancora grazie Monsignore per le sue parole, speriamo vengano realmente recepite oltre che dal nisseno comune anche e soprattutto da chi realmente può far qual cosa.

Mi scuso per il tono confidenziale….ma son fatto così

Ad maiora Sergio Cirlinci

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