Salute

Il “santariisi” Brendan dall’America col cuore a Mussomeli per la festa di Gesù Nazareno

Carmelo Barba

Il “santariisi” Brendan dall’America col cuore a Mussomeli per la festa di Gesù Nazareno

Sab, 29/09/2018 - 14:10

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MUSSOMELI – Era stato dieci giorni a Mussomeli per la festa della Madonna dei Miracoli, aveva incontrato Papa Francesco prima del rientro  In America, ma il suo cuore batte per Mussomeli. E proprio per la festa di Gesù Nazareno ha scritto qualcosa al riguardo:

“Si avvicina la festa di Gesù Nazareno, ossia la festa  della parrocchia ed il quartiere di Sant’Enrico di Mussomeli. Da una settimana, ormai, la comunità parrocchiale si trova in piena preparazione spirituale con delle celebrazioni liturgiche che  culmineranno con i vespri solenni, le sante messe cantate e la partecipata processione la domenica, mentre saranno curate altre iniziative connesse alla ricorrenza: non mancheranno questo fine settimanala corsa dei carrozzoni, la serata con la spaghettata ed il ballo, le bancarelle (con tanto di cubaita e altri dolci) e la tradizione della ‘Ntinna dopo la processione. Il tutto coordinato tra il Parroco, la Confraternita Maria SS.delle Vanelle in S. Enrico ed il Comitato Festa. Trovandomi a casa, negli Stati Uniti, in questi giorni, partecipando col pensieroall’attuale momento di festa, mi vengono in mente le parole della seconda strofa dell’ ‘Inno a Gesù Nazareno’: “Noi siamo Tuoi figli, Tuoi figli noi siamo, vicini o lontani. Te sempre invochiamo Gesù Nazareno, Gesù Redentore.” Assai nostalgico per non poter assistere alla festa di presenza (sono assai legato alla parrocchia, e molto fiero di ritenermi non solo santarrisi per origine, ma anche tra i confrati ‘cantati’) mi consola, appunto, il fatto che sono figlio di Gesù Nazareno anche da lontano, in considerazione di questa figliolanza spirituale citata nell’inno. Auguro una partecipazione alla festa molto forte, molto sentita a tutto Santarrì: sarebbe bellissimo se questa nostra festa parrocchiale trovasse di nuovo il fervore e l’intensità con la quale veniva festeggiata nei decenni precedenti. È la ricorrenza più grande e più importante di tutto l’anno, per il quartiere più bello, più unito e più affettuoso di tutto il paese. Bisogna viverla con gioia profonda, spensieratezza sincera e tanto amore. Lasciamo perdere almeno, per qualche ora, i nostri cellulari, i videogiochi, i puntoscommesse; abbandoniamo la globalizzazione fatale e la secolarizzazione distruttiva. Usciamo, camminiamo, mangiamo e parliamone nella via S. Maria Annunziata, e a lu chianu di Santarrì, sotto lo sguardo del Divin Patrono. Facciamo tesoro delle nostre tradizioni, ed in modo particolare di questa bellissima festa. Viva Gesù Nazareno, viva il quartiere di Sant’Enrico! “. Da sottolineare che Brendan ha accompagnato questa sua testimonianza anche con una fota  dell’artista Melo Minnella del 1960: “Chiacchierata a Sant’Enrico per la Festa del Nazareno”,1960 Melo Minnella.