Avrebbero utilizzato i 500 euro del «bonus cultura» per acquistare pc e smartphone anziché usarli per libri, musei e altri eventi culturali. Sono più di 800 gli studenti diciottenni nisseni finiti nel mirino di un’indagine della guardia di finanza.
Come riporta il Giornale di Sicilia, a carico dei giovani è stata elevata una sanzione amministrativa di 500 euro e adesso rischiano anche di dovere restituire il bonus intascato in precedenza. Si profilerebbe una sorta di truffa ai danni dello Stato che, penalmente, non scatterebbe sol perché il tetto di spesa è sotto la fatidica quota dei 4 mila euro.
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Allora nella "culla del Diritto" ( ormai cullato fino al sonno di piombo) truffare lo Stato, vale a dire tutti noi, sotto i 4 mila euro non è truffa ma fuffa! Nel Paese dei "patti del Nazareno"!