Come nella domenica precedente , anche in questa, la liturgia ci invita a riflettere sulla grande verità e mistero della Eucaristia. I testi che ci propone , sia quelli dell’Antico Testamento che quelli del Nuovo, cioè il Vangelo , hanno valore non solo dal punto di vista storico, il fatto che narrano, ma hanno anche significato simbolico e profetico. E’ ovvio che per capire il nostro discorso occorre conoscere quello che viene letto nella liturgia della messa. Ne facciamo un breve richiamo per aiutare la nostra comprensione. Prima lettura A.T. : gli ebrei sono nel deserto e mormorano contro Mosè perché non hanno cibo per sfamarsi. Mosè si rivolge al Signore che manda la manna e le quaglie : “ è il pane che il Signore vi ha dato in cibo”. La manna assume il significato della Parola di Dio e, profeticamente, del pane disceso dal cielo che è l’Eucaristia. Per questo è citato il passo biblico : “non di solo pane vive l’uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” Nel Vangelo, poi, Gesù , fa delle precisazioni: E’ il Padre, non Mosè, che vi dà il pane disceso dal cielo. quello vero.” E con un ardito passaggio dice :” anzi Io sono il pane disceso dal cielo che dà la vita al mondo…. e chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete, “. E’ la più chiara e solenne presentazione della Eucaristia, che ora annuncia e fra breve istituirà. Ma Gesù avverte la folla che lo cercava . “ voi mi cercate perché avete visto il miracolo ( moltiplicazione dei pani e dei pesci) ma non avete capito il significato: “ procuratevi piuttosto il cibo che dura per la vita eterna”. Ecco quello che dobbiamo intendere noi: l’Eucaristia è il nutrimento spirituale, però, non può essere trattato con superficialità. Se l’Eucaristia è Gesù, bisogna capire, come dice il Vangelo: “questa è l’opera di Dio, credere in colui che il Signore ha mandato” Questo è essenziale : il profondo e sincero convincimento che, se pur nelle apparenze del pane e del vino, è il corpo di Gesù e riceverlo vuol dire stabilire un rapporto di “comunione” con Lui, che si realizza nella fede e nella ubbidienza ai suoi precetti, e non soltanto con le preghiere “soltanto parlate” e non “vissute”.
“E sedutosi… li ammaestrava” : Procuratevi il cibo che dura per la vita eterna (di don Salvatore Callari)
Lun, 06/08/2018 - 07:00
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