La Capitaneria di porto di Gela ha i propri mezzi a Licata (causa porto di Gela inaccessibile), la Squadra Nautica di Gela, è in fase di chiusura per volontà della “Legge Madia” ed il nuovo parlamento non ha ancora provveduto a rivedere tale volontà, anche se nel programma del nuovo Governo vi è il proposito di rivedere tali decisioni di chiusura scellerate, tanto che i natanti della polizia di Gela, uno é stato assegnato ad altri uffici, mentre l’altro non può essere usato perché manca il personale qualificato andato da poco in pensione e non sostituito, rimanendo solo gli acquascooter che permettono un utilizzo limitato.
Questo sindacato denuncia all’opinione pubblica le conseguenze di scelte politiche precedenti, e chiede al nuovo governo, ed al dipartimento della Pubblica Sicurezza di approntare una “inversione di rotta”;
si alla razionalizzazione delle forze dell’ordine no alla chiusura indiscriminata di uffici di polizia, no alla chiusura della squadra nautica, e quindi per la città di Gela dove oggi manca il pubblico soccorso in mare chiediamo di rivedere l’argomento del presidio in mare considerando le peculiarità della città, estrema frontiera a sud dell’Europa, e non per ultima considerando le esigenze della comunità locale in ordine alla sicurezza balneare.
Il Segretario Provinciale, Carmelo Marino