SAN CATALDO. Il portavoce del M5S sancataldese Adriano Bella ha inviato un comunicato stampa a proposito della vicenda legata all’Operazione Pandora. Nel comunicato si legge: <Dopo una lunga e triste riflessione il M5S San Cataldo non può non esternare un breve pensiero in merito ai gravi fatti emersi all’esito dell’operazione “Pandora”. Innanzitutto: “Un Forte ringraziamento va ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza ed alla Magistratura per l’importante lavoro svolto”. Il Portavoce Adriano Bella aggiunge: “La vicenda ci preoccupa perché a farne le spese è la nostra Comunità Sancataldese e ciò non soltanto dal punto di vista dell’immagine (gravemente compromessa) ma anche sotto il profilo della gestione della res pubblica, poiché molto probabilmente i due più importanti appalti del Comune di San Cataldo saranno sospesi, in quanto sia l’appalto riguardante il quartiere Santa Fara che quello avente ad oggetto il servizio di rimozione dei rifiuti solidi urbani, sono entrambi al vaglio della magistratura. Per questo chiediamo al Consiglio Comunale che, al momento opportuno, provveda a deliberare la costituzione di parte civile del Comune di San Cataldo ”. Il gruppo locale esprime la propria indignazione nei confronti dell’amministrazione comunale, del civico consesso e, dulcis in fundo, nei confronti del primo cittadino per l’assordante silenzio politico montato attorno all’inchiesta denominata “Pandora”. I nostri amministratori non hanno ancora manifestato un forte e netto atto di condanna per il più grande scandalo che ha visto coinvolto il Comune di San Cataldo negli ultimi decenni. Sembra quasi che vogliano rimettere il coperchio sul vaso (di “Pandora” appunto) o, peggio, lo vogliano nascondere senza prenderne le distanze. Ma il M5S di San Cataldo si tira fuori dall’unanime coro silenzioso e chiede alla cittadinanza tutta di vagliare attentamente se, alla mancanza di vigilanza prima, ed a tale condotta dopo, non sia ascrivibile una “responsabilità politica”; chiede ai Sancataldesi se, in uno Stato democratico, tale condotta non debba comportare l’automatica rassegnazione delle dimissioni in blocco di tutti i rappresentati locali. Il Portavoce conclude: “Tutti i cittadini hanno il diritto e il dovere di alzare la testa e ribellarsi con forza contro la mafia, contro ogni logica clientelare, per dire NO ad ogni attività illecita che danneggia la “cosa pubblica” e per chiedere a questa lacunosa amministrazione, come atto dovuto nei confronti dei cittadini, un doveroso passo indietro ossia quello di: rassegnare le proprie dimissioni>.