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San Cataldo. Il Pd sull’operazione “Pandora”: “San Cataldo ne esce a pezzi; è giunto il momento di mettere insieme quella parte di Città che ancora spera di poter cambiare le cose”

Redazione 1

San Cataldo. Il Pd sull’operazione “Pandora”: “San Cataldo ne esce a pezzi; è giunto il momento di mettere insieme quella parte di Città che ancora spera di poter cambiare le cose”

Ven, 13/07/2018 - 15:56

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SAN CATALDO. A proposito della recente operazione “Pandora”, il Pd sancataldese ha inteso esprimere la propria posizione politica attraverso un comunicato che riceviamo e pubblichiamo:

“Il Partito Democratico di San Cataldo esprime tutta l’amarezza e la preoccupazione per ciò che emerge a seguito dell’operazione denominata “Pandora”.

Innanzitutto sentiamo di dover ringraziare le forze dell’ordine che svolgono diligentemente il loro lavoro e che sono sempre in prima linea nella lotta alla mafia e alla criminalità. Allo stesso modo auspichiamo che la Magistratura, in tempi brevi, faccia luce su quanto realmente accaduto nel nostro Comune.

La nostra amarezza è frutto dell’ennesimo caso di mafia che porta tristemente alla ribalta delle prime pagine regionali il nome della nostra Città. San Cataldo non merita di essere conosciuta per queste tristi vicende. La possibile presenza di mele marce non può rovinare la cultura e la bellezza di una intera comunità, fatta da cittadini onesti, creativi, laboriosi. E lo stesso vale per la quasi totalità dei dipendenti del nostro Comune, i quali, nonostante l’impegno e la professionalità, pur non essendo coinvolti in questi sporadici casi, rischiano di essere rappresentati come disonesti.

È compito di tutti noi, in primis gli amministratori e i rappresentanti in seno al Consiglio Comunale, porre in essere tutte le azioni necessarie per prevenire le violazioni della legge, in particolare dentro le istituzioni, e contestualmente far emergere il lato migliore della nostra San Cataldo.

Dal punto di vista politico, invece, non possiamo che essere preoccupati per le condizioni disastrate del nostro Comune. Ancor prima del dissesto finanziario stiamo vivendo un dissesto sociale. I fatti di cronaca dimostrano che i comportamenti mafiosi si sviluppano dove c’è disoccupazione, povertà e disagio. Ed è lì che bisogna intervenire e far sentire la presenza dello Stato.

Oggi invece siamo di fronte a una situazione paralizzante: i due più grandi bandi, quello sui rifiuti e quello di quartiere Santa Fara, probabilmente si bloccheranno, senza sapere, peraltro, le ripercussioni in termini di raccolta quando scadrà la proroga all’attuale gestore. L’organico comunale, già ridotto all’osso, sarà ancora più colpito, senza alcuna possibilità di nuove assunzioni per chissà quanti anni.

Insomma San Cataldo ne esce a pezzi. È giunto il momento di mettere insieme quella parte di Città che ancora spera di poter cambiare le cose, prima che sia troppo tardi, e di rimboccarsi le maniche per rispondere con i fatti, dimostrando che la nostra comunità è diversa e migliore di quella che è apparsa in questi giorni”.