Un equilibrato mix di grinta e determinazione caratterizza le giocatrici della squadra nazionale pre – juniores di pallavolo che, in questi giorni, sono arrivate nella nostra isola per vivere intense ore di allenamento.
Le 16 giocatrici, di età media di 15 – 16 anni, hanno da poco concluso il periodo scolastico ma non gli impegni sportivi. Una responsabilità accettata da chi raggiunge livelli di qualità così elevati e ha l’onore di indossare la maglia azzurra della nazionale.
“Quella che, in tutte noi, è nata come una passione adesso si è trasformata in una carriera” ha commentato Emma Cagnin durante una chiacchierata condotta con tutte le giocatrici al Cefpas di Caltanissetta, la struttura che le sta ospitando in questi giorni.
Per loro questi sono giorni “roventi” non soltanto per le temperature atmosferiche percepite ma anche per le “amichevoli” che affronteranno con l’eterna rivale: la nazionale pre juniores femminile russa.
Un appuntamento fortemente voluto dal presidente FIPAV Sicilia Giorgio Castronovo che ha affidato il compito di organizzare, i test match da svolgersi nelle province di Agrigento e Caltanissetta, al Presidente FIPAV comitato Akranis Massimo Scibetta.
Una grande responsabilità data la levatura delle due squadre nazionali. Attualmente le “azzurrine” sono le campionesse mondiali in carica ma il traguardo non ha appagato la loro sete di vittoria. Dopo essersi lasciate sfuggire il gradino più alto del podio ai campionati europei, arrivando seconde dopo la nazionale russa, le giovani giocatrici italiane hanno voglia di riscatto.
“Rispetto per tutti, paura per nessuno” è il motto che il capitano Sofia Monza ha voluto ribadire anche durante la conferenza di presentazione delle due partite che si svolgeranno a Canicattì il 22 luglio e a Caltanissetta il 23 luglio.
A tutti piace lo “sport di copertina” guardato attraverso gli schermi televisivi ma cosa c’è alle spalle?
“Ci sono ragazze normali che in campo riescono a raggiungere risultati straordinari – ha sottolineato il presidente Scibetta -. Poter vedere queste eccellenze in diretta è da considerarsi un’esperienza formativa da non limitare soltanto agli appassionati di volley”.
“La cultura sportiva è molto istruttiva per la maturazione di ciascun individuo – ha spiegato il presidente Castronovo -. Si tratta di praticare il <<fare>>, investire anima e cuore in un progetto e agire rispettando le regole imposte dal proprio gruppo di riferimento”. Valori che non vanno segnalati solo per gli atleti ma per tutti i membri di una società civile”.
“Ogni giorno andiamo a scuola, nel pomeriggio seguiamo gli allenamenti e la sera, alla fine, studiamo” ha raccontato l’attaccante Loveth Omoruyi. Una vita che distingue queste giocatrici da tutti i loro coetanei che, nel tempo libero, frequentano feste o vanno al cinema.
Per queste piccole campionesse, però, l’obiettivo da raggiungere è molto più ambizioso: continuando a crescere di livello possono sperare in un posto nella nazionale “senior”. Un percorso che hanno già visto compiere a qualche loro ex compagna di squadra che, diventata “troppo grande” per l’U17, è riuscita a farsi notare e mantenere una maglia azzurra “nell’altra squadra nazionale”.
Per alcune di loro il posto in Nazionale è sempre stato un sogno da realizzare. Per altre, invece, è arrivato tutto per caso. Alcune hanno seguito la passione di famiglia mentre altre hanno iniziato quasi per caso seguendo lo sport praticato della sorella maggiore o dalle amiche.
Sono differenti e variegate le storie che connotano queste giocatrici che, con il sorriso sempre sulle labbra, raccontano di non usare scarpe con il tacco o di dover rifiutare l’invito a uscire con gli amici. Piccole rinunce ampiamente compensate con la gratificazione di una convocazione in nazionale. Esperienze di vita inusuali per la maggior parte dei giovani che le ragazze raccontano con la timidezza che spesso contraddistingue la loro età. A vederle mentre pranzano o chiacchierano tra loro sembrano teenager dall’indole docile e pacata. Ma il Team Manager Alessio Trombetta invita a non sottovalutarle: quando arrivano in campo fanno uscire fuori la grinta e mirano soltanto alla vittoria.
“Siamo grati alla Federazione Pallavolo di aver portato nella nostra città un evento internazionale di così alto livello – ha concluso il sindaco di San Cataldo Giampiero Modaffari -. Nel nostro territorio tutto lo sport e non solo la cultura pallavolistica gode di una lunga e onorata tradizione. E queste rappresentative ci permettono di poter continuare a far sognare i nostri giovani mostrando loro che, con l’impegno, è possibile coltivare un talento e raggiungere l’eccellenza”.
“La pallavolo è uno sport che può essere considerato come una metafora della vita – ha commentato l’assessore allo sport di San Cataldo Aldo Riggi durante la conferenza stampa -. In pochi passaggi devi segnare il punto o perdi. Si tratta di un invito ad agire dando il massimo di sé stessi”.
Quello che si prospetta, il 22 e il 23 luglio, dunque, non è solo un bel match di pallavolo ma uno “scambio emozionale”. I Siciliani sono pronti ad accogliere con grande calore queste 32 brillanti giocatrici e a tifare che in campo “vinca la squadra migliore”. Le giocatrici, cariche di adrenalina, hanno già garantito di offrire uno spettacolo di eccellente qualità.
C’è ancora poco tempo per poter acquistare il biglietto per la partita che si svolgerà a San Cataldo domani, 23 luglio.
Il biglietto d’ingresso alla partita è 6,00 euro acquistabile presso il Bar Mike di Piazza Europa a Caltanissetta (Info. 3338163220). Le società affiliate FIPAV, acquistando un pacchetto di dodici tagliandi d’ingresso (costo €. 6,00) saranno omaggiati due tagliandi in più.