PALERMO – Tre anni di liberta’ vigilata a Valentina Pilato, la mamma che abbandono’ la figlia neonata in un cassonetto, provocandone la morte: lo ha deciso oggi, a Palermo, nel processo di secondo grado, la seconda sezione della Corte d’assise d’appello, presieduta da Angelo Pellino. In primo grado la donna era stata assolta perche’ non imputabile, cioe’ incapace di intendere e di volere quando accadde il fatto: la Pilato avra’ pure l’obbligo di seguire le cure psichiatriche a cui viene gia’ sottoposta. Il pg Giuseppe Fici aveva chiesto la condanna a 21 anni di carcere e ora potrebbe ricorrere in Cassazione. Una perizia aveva stabilito che la donna non sarebbe stata capace di comprendere quello che stava facendo.