Ritrovato ferito un falco Gheppio, poi trasferito al Centro Fauna Selvatica di Ficuzza (PA) dal Corpo Forestale; in occasione di una mostra cinofila a San Cataldo (CL), controlli dei microchip su decine di cani; accertamenti in corso su animali con orecchie e code mozzate.
CALTANISSETTA – Nelle scorse settimane personale del Nucleo Guardie Giurate di vigilanza ambientale del WWF di Caltanissetta ha effettuato vari servizi di controllo del territorio per la tutela ambientale e degli animali. Questa attività ha consentito di recuperare un esemplare di Gheppio (Falco tinnunculus), rinvenuto ferito nelle campagne di San Cataldo (CL) dalla Gaetana Capizzi che lo aveva consegnato al veterinario Raffaele Caputo. Questi ha immediatamente prestato le prime cure al rapace e poi ha chiesto l’ausilio delle Guardie WWF, che hanno messo in sicurezza l’animale ed attivato le procedure di rito per il suo recupero. Infatti, grazie all’intervento del Distaccamento di Caltanissetta del Corpo Forestale regionale, il Gheppio è stato ricoverato presso il “Centro regionale per il recupero della fauna selvatica” di Ficuzza (PA) gestito dalla LIPU, ove è stato sottoposto agli interventi e cure veterinarie del caso e, dopo la riabilitazione, potrà essere liberato e reimmesso in natura. Come tutti i rapaci, il Gheppio è una specie super-protetta dalla Legge 157 del 1992: essendo un animale selvatico appartenente al “patrimonio indisponibile dello Stato”, ne è vietata la cattura e detenzione, punite con sanzioni penali che prevedono anche l’arresto fino ad 8 mesi. Si tratta di un piccolo rapace molto utile perché la sua alimentazione è basata su piccoli roditori, rettili e insetti e, quindi, svolgere un importante ruolo ecologico e di equilibrio naturale.
Precedentemente, le Guardie WWF hanno attuato servizi di controllo in materia di prevenzione del randagismo ed applicazione dell’anagrafe canina proprio in concomitanza con il periodo estivo che – notoriamente – registra una recrudescenza del fenomeno dell’abbandono degli animali. Così, in occasione di una mostra cinofila a San Cataldo, le Guardie zoofile del WWF hanno sottoposto a controlli decine di cani, rilevandone il codice microchip attraverso appositi lettori elettronici di cui sono dotate. Si è trattato di un’attività mirata alla prevenzione ed alla contestazione delle infrazioni alle leggi che perseguono gli obiettivi della tutela degli animali d’affezione, prevenzione del randagismo, polizia veterinaria ed igiene pubblica. Alcuni cani mostravano evidenti segni di mutilazione a orecchie e coda (rispettivamente: conchectomia e caudectomia), per cui i proprietari sono stati invitati ad esibire la certificazione veterinaria che ne attesti la liceità; su tale documentazione le Guardie WWF stanno eseguendo ulteriori ed approfonditi controlli. Ai sensi dell’articolo 10 della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia ratificata con la legge n. 201 del 2010, infatti, “Gli interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto di un animale da compagnia, o finalizzati ad altri scopi non curativi debbono essere vietati, in particolare: a) il taglio della coda; b) il taglio delle orecchie (..)”.
Le attività sviluppate anche in queste settimane estive confermano come il WWF e le sue Guardie continuino ad essere un sicuro punto di riferimento per i cittadini che ne chiedono l’intervento e segnalano casi; ma questo delicato lavoro si basa unicamente sul volontariato e spesso le risorse sono insufficienti a far fronte ai molteplici impegni. L’Associazione, infatti, non riceve alcun compenso per questa attività di vigilanza e si basa unicamente sulle donazioni dei privati e sullo spirito di servizio delle proprie Guardie volontarie.
Per questo il WWF nisseno lancia un accorato appello a chiunque volesse aiutare l’associazione ambientalista ad incrementarne le risorse o, comunque, desiderasse sostenerne l’attività: oltre che su Facebook sotto il nome WWF Caltanissetta, Il Nucleo nisseno delle Guardie volontarie può essere contattato via mail all’indirizzo guardiewwf.caltanissetta@gmail.com o via fax al n. 0934.1936166. Agli stessi recapiti si possono segnalare, con la massima riservatezza, attività illecita ai danni degli animali e, in generale, tutti quei “crimini di Natura” che minacciano e deturpano il nostro territorio e la sua fauna: maltrattamenti e malgoverno di animali; uso di trappole, tagliole, reti; casi di detenzione/allevamento di specie protette; sbancamenti e abusi edilizi; scarichi inquinanti nei corsi d’acqua; tagli abusivi di alberi, ecc.