Salute

La Bibbia per i detenuti del carcere di San Cataldo: venerdì 22 giugno

Redazione

La Bibbia per i detenuti del carcere di San Cataldo: venerdì 22 giugno

Ven, 22/06/2018 - 10:57

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Venerdì 22 giugno alle 15,30 nella casa di reclusione di S. Cataldo si svolgerà la cerimonia di consegna della Bibbia ad un gruppo di detenuti che stanno seguendo un percorso spirituale dedicato alla conoscenza e alla meditazione della Sacra Scrittura.

Il Vicario generale della Diocesi, Mons. Giuseppe La Placa, presiederà una Celebrazione della Parola al termine della quale procederà alla consegna dei volumi della Bibbia agli ospiti della casa di pena, che già da diversi mesi sono stati accompagnati ad accostarsi alla Parola da un’equipe della Comunità Neocatecumenale della parrocchia S. Paolo di Caltanissetta.

Il percorso di approfondimento spirituale continuerà nei prossimi mesi, seguito anche dal cappellano Don Enrico Schirru che si occupa della cura pastorale degli ospiti dell’Istituto.

La Diocesi di Caltanissetta dedica particolare attenzione all’impegno pastorale di quelle periferie esistenziali che sono rappresentate dalla condizione carceraria. Quest’anno si sono susseguiti una serie di eventi di rilievo in questa direzione: la inaugurazione della Cappella all’interno dell’Istituto Penale Minorile di Caltanissetta, la visita al carcere Malaspina del Vescovo, Mons. Mario Russotto, nel 25° anniversario della storica visita di San Giovanni Paolo II a Caltanissetta; qualche settimana fa la benedizione, all’interno dello stesso carcere, di un campo di calcetto per i detenuti dopo l’incontro con il campione della Juve e della Nazionale Sergio Brio.

Durante la Quaresima sia i giovani ospiti del Minorile che i detenuti adulti hanno partecipato a diversi momenti di fraternità con il Vescovo, anche in Episcopio, e durante la Messa in Coena Domini del Giovedì Santo in Cattedrale, a loro è stata dedicata la lavanda dei piedi. Un segno della particolare attenzione che la Diocesi nissena riserva a questi nostri fratelli che scontano la loro pena nelle case di reclusione del nostro territorio.