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Pesca: la guerra del tonno rosso, Sicilia impugna decreto Stato 

Redazione

Pesca: la guerra del tonno rosso, Sicilia impugna decreto Stato 

Sab, 05/05/2018 - 09:23

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PALERMO  – Firmato dal ministero delle Politiche agricole il decreto di ripartizione delle quote di pesca del tonno rosso che, “ancora una volta, non ha tenuto in considerazione le richieste avanzate dalla Regione Sicilia, che aveva posto l’accento su una piu’ equa ripartizione delle quote, invertendo la rotta di premiare pochi e penalizzare molti”. A darne notizia sono gli assessori per la Pesca Mediterranea, Edy Bandiera, e per le Attivita’ Produttive, Mimmo Turano: “Abbiamo posto in essere tutte le iniziative che erano nelle nostre possibilita’ per scongiurare un triennio ancora di ingiustizie. Ravvisiamo che ci siano fondati motivi per impugnare questo decreto e proporre ricorso. Sara’ nostra cura portare in Giunta di Governo la proposta di delibera per ricorrere avverso questo decreto”.
Era stato proprio Bandiera a febbraio scorso, alla luce degli aumenti progressivi del totale ammissibile di cattura del tonno rosso per il triennio 2018-2020, che riconosce all’Italia una quota pari a 3.894,13 tonnellate per l’annualita’ 2018 (vale a dire 589,31 in piu’ tonnellate rispetto all’annualita’ 2017), a chiedere contestualmente che le quote venissero distribuite in maniera proporzionale fra i diversi sistemi di pesca, con particolare considerazione alle imprese di pesca artigianale e alle tonnare fisse. Si chiedeva che venisse aumentata la quota riservata alla pesca col sistema del palangaro (pari al 14%) al fine di non penalizzare ulteriormente la flotta peschereccia siciliana, gia’ in grave crisi, e di diminuire la quota assegnata al sistema di pesca della circuizione (pari al 75%), “che penalizza i piccoli pescatori a vantaggio di una gestione di grandi imprese nel nome di un potere di mercato monopolistico”.