Il Vangelo di questa sesta domenica di Pasqua si pone in perfetta sintonia con quello della domenica precedente che ci ricordava il caldo ammonimento di Gesù “ Rimanete nel mio amore “ Questo amore discende da Dio Padre sul Figlio, dal Figlio sui discepoli suoi amici e quindi su tutti, su di noi: “Amatevi come io vi ho amati” . Egli ci ha fatto dono del suo amore. Ma la cosa sorprendente è che ci chiede di ricambiarlo non amando Lui innanzi tutto, ma amando “gli altri”, come lui ci ha amati. Quasi ci invita ad, una sorpresa: noi troviamo Lui nell’amore verso gli altri, noi, cioè, realizziamo la unione, meglio, la comunione con Lui amando il prossimo. E come ulteriore sorpresa, aggiunge, che nell’amore di Dio e del prossimo si realizza”tutta la Legge nella sua pienezza.” ( S. Paolo ) Si vive una illusione religiosa se si esclude questo rapporto con Dio attraverso il rapporto con i fratelli. Mi piace poi non rinunziare allo spunto interessante che ci offre la prima lettura tratta dagli Atti degli apostoli che ribadisce che la salvezza di Gesù è per tutti gli uomini e non riservata ai soli ebrei. Cos’ Pietro si reca nella casa di Cornelio, il centurione, che era pagano, cioè non ebreo, per portare l’annuncio della verità del Vangelo. E mentre gli ebrei iniziavano a mormorare per questa “ apertura” anche agli “ estranei”, lo Spirito Santo scese su tutti i presenti come nel giorno di Pentecoste sui discepoli nel Cenacolo. Pietro ho riconosciuto che “ Dio non fa preferenze di persone”, e ordinò che fossero tutti battezzati, avendo già ricevuto lo Spirito Santo. Quante volte siamo tentati di pensare che la salvezza è legata unicamente alle sole direttive della Chiesa, magari disposti a negare … a Dio certi diritti. Dio è al di sopra dei nostri peccati e se riconosce “ la verità del cuore” nella “ sincerità della fede”, Egli che è il solo giudice supremo, è il solo che dispone chi deve andare in cielo. Non è un “passaggio segreto” per i furbetti, che credono di ingannare anche … il Signore , aspettando l’ultimo momento che sarà di misericordia , perché il Signore legge la realtà interiore di ognuno e sa quando accordare “ il lascia passare” e quando, invece, dovrà dire : lontani da me …