CALTANISSETTA – Il 10 maggio è stata la giornata che 25 anni fa San Giovanni Paolo II ha interamente dedicato alla città di Caltanissetta nella sua storica Visita apostolica, e la Diocesi ha voluto ricordarlo con una serie di eventi che si stanno dispiegando per tutto il mese di maggio per solennizzare la memoria di questo evento che ha lasciato un segno profondo nel cuore di tutti coloro che lo hanno vissuto.
La mattina è stata dedicata all’incontro del nostro Vescovo, S. E. Mons. Mario Russotto, con i detenuti della casa circondariale Malaspina, in un clima di grande intensità, nella Cappella del Carcere, lo stesso luogo in cui si sono incontrati con il Papa Santo e in cui gli hanno rivolto, attraverso la voce di uno di loro, un accorato appello alla sua preghiera e il desiderio di non essere dimenticati ed emarginati.
La direttrice della Casa circondariale, dott. Francesca Fioria, che ha curato con il suo staff l’organizzazione dell’incontro, ha ricordato come ha ricostruito, con la memoria di coloro che prepararono la visita del Papa 25 anni fa, molti dei quali ancora in servizio e presenti ieri, tutte le fasi di quell’occasione straordinaria, unica nella storia delle carceri siciliane, che ha illuminato con un segno di speranza la vita difficile e tormentata che si svolge all’interno delle mura di un luogo di detenzione.
Presenti una cinquantina di detenuti, di tutte le età, selezionati in relazione alla esemplarità della loro condotta, che hanno seguito il momento di preghiera con grande attenzione e commozione e salutato con grandi sorrisi di gratitudine il Vescovo che ha guidato la riflessione.
“Il Papa Santo allora ebbe a dire che la speranza è come un germoglio – ha esordito il Vescovo – e un germoglio, come il filo d’erba, si fa strada anche nei terreni più aridi e riesce a venire alla luce, a spuntare, rispetto alle durezze di terreni impervi. Così la speranza è possibile per voi, figlioli carissimi, non dovete mai, diceva il Papa, cedere alla tentazione dello scoraggiamento; non dovete lasciarvi abbattere dalle difficoltà.”
“Qui avete la possibilità non soltanto di scontare una pena – ha proseguito Mons. Russotto – giusta o ingiusta che sia, perché il carcere non è soltanto un luogo di castigo ma è anche un luogo di riscatto, ed è già da dentro di noi che possiamo essere uomini nuovi. E c’è l’amore misericordioso di Dio che sta sempre con le braccia spalancate alla finestra della nostra coscienza, pronto ad accoglierci, a riconciliarci con sé, a ricominciare con noi una nuova avventura di vita”.
“E allora oggi – ha concluso – come 25 anni or sono io vi dico: continuate a sperare. Non siete soli in questo non facile cammino. Tutta una Chiesa, una famiglia, un popolo, è con voi, e come questo popolo esprime a voi affetto e solidarietà, così il popolo aspetta da voi un riscatto che solo ciascuno di voi può dare a se stesso”.
Presenti al Malaspina i cappellani don Giuseppe Alessi, don Enrico Schirru e don Michele Quattrocchi (testimone della visita di 25 anni fa), il parroco don Salvatore Rumeo, una delegazione della Real Maestranza e autorità civili e militari. Al termine dell’incontro di preghiera è stata scoperta una lapide sulla parete esterna della Cappella, con una citazione di S. Giovanni Paolo II in ricordo della sua presenza.
Nel pomeriggio, i discorsi di S. Giovanni Paolo II alla città sono stati analizzati nel convegno promosso dall’Istituto Teologico “Mons. Guttadauro” nell’aula suggestiva della chiesa di S. Sebastiano. Relatori il prof. Francesco M. Stabile, docente della Facoltà Teologica di Sicilia (“Una Chiesa al servizio della città”) e la prof. Fiorella Falci, direttore dell’Ufficio Diocesano Comunicazioni sociali (“Il lavoro e il futuro della società nissena”), moderatore il Prefetto degli Studi dell’Istituto Teologico, prof. sac. Giuseppe D’Anna.
Alle 19, una solenne concelebrazione eucaristica, in Cattedrale, presieduta dal Vescovo, ha ricordato la presenza conclusiva della giornata nissena del Papa Santo, che in quell’occasione incontrò i componenti del Sinodo Diocesano rivolgendo anche a loro parole di incoraggiamento e di speranza.