Salute

“E sedutosi … li ammaestrava” : Rimanete in me! (di don Salvatore Callari)

Don Salvatore Callari

“E sedutosi … li ammaestrava” : Rimanete in me! (di don Salvatore Callari)

Lun, 30/04/2018 - 07:00

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 Sappiamo che Gesù  nella sua predicazione si serviva delle parabole per essere più comprensibile . Ne conosciamo certamente  almeno alcune, sono una quarantina tutte, tra piccole e grandi. Nel vangelo  di oggi Gesù  utilizza un efficace paragone, in ciò la parabola,: quello della vite e  i tralci. Ed ecco un “trio”  di tutto rispetto, Gesù, il Padre  e noi. Egli rileva  la importanza, meglio la necessità della relazione o la comunione, tra noi e Gesù e  il Padre . Il Signore Gesù vuole che noi portiamo frutto, diventiamo, cioè operatori di bene, messaggeri di verità, artigiani di pace, “costruttori di comunità”, testimoni dell’amore di Dio e di fratellanza. Ma tutto questo non può verificarsi se non restiamo uniti a Lui, a Gesù, che è unito al Padre, che è presente ed opera come l’agricoltore nella vigna. Gesù è la vite, noi siamo i tralci. Se il tralcio viene staccato dalla vite, si secca.  Per i nostri tempi, l’idea ci può risultare più comprensibile , se pensiamo ad un impianto elettrico che dà energia ad una lampada. Se si stacca un filo la lampada si spegne. Dunque noi non potremo né essere “buoni” ( o santi, o cristiani virtuosi) se non viviamo uniti a Gesù. Il suo insegnamento, la sua  Parola, deve guidare i nostri passi , controllare i nostri comportamenti. La sua dottrina, trasmessa e insegnata dalla Chiesa deve essere la nostra direttiva. Non c’è spazio per fantasiose creatività, né interpretazioni  dedotte da un soggettivismo incontrollato e infondato. Né presunte libertà di arbitrio  che ignora i principi fondamentali della vita, che pretende il sopravvento dell’egoismo sulla difesa e la ricerca del bene comune. E, per quando è necessario, abbiamo anche delle precise indicazioni di Gesù: l’agricoltore, il Padre, taglia il  tralcio secco , pota la vite, come sottoponendola ad una azione dolorosa, perché ( ora entriamo in un transfert  ovvio ) correggendosi , ravvedendosi e rinnegando gli errori, possa riprendere una vita purificata e rinnovata, che renda degni di stare uniti a Lui, come il tralcio alla vite e non come verme roditore che vorrebbe danneggiare le radici. Non in questa, ma in altra circostanza, Gesù ha aggiunto. “ chi ha orecchie da intendere intenda” , E tutti siamo…. interessati a questo ammonimento )