“Per quanto riguarda il silenzio del gruppo dei lamentatori , ci ha detto Salvatore Castello, quest’anno, è stata una decisione presa e condivisa da tutto il gruppo per diversi motivi, di cui il più importante è la solidarietà nei confronti della confraternita e dei confrati che, purtroppo, in questo 2018 tutti stiamo particolarmente vivendo, dovuta a vicende che sono successe e che, purtroppo, ci hanno portato a vivere questa situazione che non è delle migliori”. “Il gruppo lamentatori , ha continuato Castello, non ha voluto portare il canto nelle Cadute e nella via Crucis, proprio come segno di solidarietà con tutti i confrati perché appunto , tutti insieme, stiamo vivendo questo momento difficile; noi, prima di essere lamentatori, siamo confrati, e ci sentiamo molto vicini a loro. Un altro motivo per cui si è fatto, anche per dare un segno di umiltà e di unione nella confraternita ; unità, nel senso che rinunciamo a qualcosa che per noi è importante, bello, tradizionale , passionale, cioè una passione che noi viviamo ogni anno in maniera entusiasta e che ci sta mancando tantissimo; ma il rinunciarvi è stato proprio per un buon motivo, ed il motivo è quello che ho detto prima: quello di mettere in evidenza l’unione e la compattezza della Confraternita, tutta intera, tutti messi insieme; questo credo che sia il motivo principale perché non abbiamo voluto cantare non abbiamo voluto lamentare per le vie Crucis e per le cadute.
E’ un silenzio che è anche parola?
“E’ un silenzio che, forse, dice più di mille parole. Quelli che ci conoscono, quelli che conoscono le tradizioni di Mussomeli e che conoscono la nostra passione del lamento e tutte le nostre tradizioni , credo che questo silenzio valga più di mille parole e più di mille articoli sui giornali” . “Un’altra cosa volevo dire, ha continuato Salvatore Castello, che forse è meno importante e che però è da mettere in rilievo pure: il fatto di non cantare mette in evidenza anche il fatto che è una mezza risposta, non una risposta, a tutte quelle persone che dicono che la confraternita, il gruppo lamentatori, la confraternita tutta, è solo esibizione è solo fatto esteriore è solo una tradizione superflua, ed invece non è così; se così fosse stato, il gruppo lamentatori non aveva nessuna limitazione, il gruppo lamentatori avrebbe potuto cantare benissimo, avrebbe potuto indossare gli abitini, e fare la quaresima come l’ha fatto tutti gli altri anni, ci abbiamo rinunciato, anche a malincuore, proprio per i motivi che abbiamo detto.
I vostro canto, che è anche preghiera, rimarrà in silenzio anche nella giornata del giovedì santo e venerdì santo?
No! Nella giornata del giovedì e venerdì santo e, anche nella domenica delle Palme, i lamentatori canteranno, ma solo , ha precisato il portavoce dei lamentatori, perché avremo accanto i nostri confrati; quindi sarà la confraternita tutta ad essere presente e, di conseguenza, anche noi canteremo, sempre per quello spirito di unità e di compattezza che vogliamo dimostrare”.
Va detto che si è trattata di una intervista assai serena rilasciataci dal gruppo dei lamentatori, dai cui volti traspariva una comprensibile amarezza.