MUSSOMELI – Due ore di silenzioso e devoto ascolto in un fine settimana, quello di ieri sera, nella Parrocchia del Carmelo, di cui è parroco Padre Calogero Mantione, in piena quaresima, quando la Settimana Santa si fa sempre più vicina. Un clima di attesa, dunque con le immagini, suoni e voci del Gruppo dei Lamentatori “Ecce Mater Tua” della Confraternita di Maria SS. del Monte Carmelo e del gruppo ”Armonie del Vallone”, Sestetto di Fiati e Percussioni, che hanno attirato l’attenzione dei tanti presenti, fra cui il sindaco Giuseppe Catania e l’Assessore Seby Lo Conte nell’ascolto del concerto “Mater Mea” fra emozioni ed applausi all’indirizzo dei protagonisti. Un pubblico attento, interessato ed emozionato ha seguito le “parti” del gruppo dei lamentatori e il repertorio del gruppo “Armonie del Vallone”, con la partecipazione della bravissima Soprano Stefania Maltese. Va sottolineato che il Sestetto di Fiati e Percussioni “Armonie del Vallone” è formato da Manuel Barone (clarinetto), Loris Di Bella ( Sax Contralto), Aldo e Kevin Arganello (Tromba), Giuseppe Capitano (Trombone), Roberto Virga (Tuba), Antonino Dispenza (Percussioni), Enrico Garofalo (Guida). Il Gruppo Lamentatori “”Ecce Mater Tua” della Confraternita “Maria SS. del Monte Carmelo” è formato da Daniele Calà (prima), Pietro Profita (secunna), Fabio Muscarella (Secunna), Enzo Sorce (secunna), Filippo Vaccaro (Bassu solista), Matteo Noto (bassu), Giorgio Pintavalle (bassu), Calogero Sorce (fanziattu), Roberto Frugolino(Fanziattu) . Tromba. Ha presentato il Concerto “Mater Mea” Alessandro Barcellona. Alla fine del Concerto, il parroco don Calogero Mantione ha ringraziato il sindaco Catania e l’assessore Lo Conte per la loro presenza e quanti hanno partecipato al concerto, complimentandosi con gli organizzatori e i protagonisti della serata, invitando i presenti a prepararsi e viver la Pasqua con rinnovata fede cristiana. Ringraziamenti e rallegramenti sono stati espressi anche dal sindaco per queste iniziative finalizzate a rinsaldare le tradizioni locali che rappresentano anche la religiosità e l’identità del popolo mussomelese.