Con questa domenica , detta delle Palme, entriamo nella grande settimana dell’anno liturgico, la settimana santa; santa per i misteri più augusti della nostra fede che il popolo cristiano si appresta a vivere con particolare devozione. Possiamo chiamare, quella di oggi, una liturgia composita; è troppo laicale dirla “ bivalente “ o a due facce . Nella sostanza, però, i due aspetti sono convergenti, nel senso che mettono in rilievo entrambi, la grande verità: Gesù Cristo è il Messia ; Gesù Cristo è il Messia-Salvatore.. E questo si evidenzia, chiaramente, nella prima parte che consiste nella benedizione delle palme e dei rami di ulivo e la processione che segue. Nella seconda parte , che è la celebrazione della messa , domina la suggestione che crea la narrazione della Passione e della Morte di Gesù e la solenne manifestazione della vera identità di Gesù, Figlio di Dio, come sarà confermata dalla Risurrezione.. Questo aspetto sarà commemorato , in modo particolare, il Venerdì e avremo modo, partecipando alle liturgie di questi giorni, di sentirci avvolti dalla misteriosa atmosfera della morte di Gesù e del drammatico grido : “Tutto è compiuto”. Qualche parola in più, allora, la dedichiamo alla festosa entrata di Gesù a Gerusalemme. Un momento nobilmente spettacolare che Gesù ha voluto “godere” prima di entrare nei giorni del dolore. La folla numerosa ed entusiasta, i fanciulli con le grida di giubilo e il canto Osanna Osanna che si diffonde per l’aria ammaliata di stupore, proclamano che Cristo è il Messia. E’ il Benedetto del Signore ! Quello che Dio ha mandato per la salvezza dell’umanità. Cristo aveva rifiutato, altre volte, di essere applaudito e riconosciuto come re, ma oggi accetta questi segni di omaggio e di trionfo. Vuole porre, in certo senso, un contrasto, anticipato, un baluardo di opposizione al grido, impietoso, ingrato, insensato e vile, che la folla innalzerà : Crocifiggilo ! Ma a smascherare e a vanificare tanta empietà, sarà la voce del centurione, che riconoscerà . “ Costui era veramente il Figlio di Dio (“ Vere filius Dei erat iste” ) Ed ecco, così, si compone “ in unum” la liturgia “bivalente “ di oggi: il trionfo dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme, come glorioso Messia-Salvatore, e la misteriosa morte che segna, dietro l’apparente sconfitta, la vittoria e glorificazione di Cristo, Redentore dell’umanità..” Quando sarò innalzato attirerò tutti a me”.
“E sedutosi… li ammaestrava”: Dite, il Signore ne ha bisogno! (di don Salvatore Callari)
Lun, 26/03/2018 - 07:30
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