ROMA – In Italia nel 2017 i lavoratori full e part time hanno guadagnato in media 3354 euro in meno in termini di potere d’acquisto rispetto ai primi anni novanta. Nel 2017 i lavoratori italiani hanno ottenuto salari pari al 60,5% del pil, nei primi anni novanta la percentuale nella Ue fu circa del 66%. Nella Ue nel 1975 i lavoratori ebbero salari pari al 72% del pil. Nel 2017 la percentuale e’ scesa al 63%.
Partendo dal dato dei primi anni novanta quando i lavoratori Ue ebbero salari pari al 66% del pil, il database della Commissione Ue per gli Affari economici e finanziari calcola che nel 2017 ogni lavoratore della Ue ha perso in media 1764 euro. La cifra aumenta per Repubblica Ceca (4107 euro), Polonia (2777 euro), Germania (2169 euro), Spagna (2806 euro), Italia (3354 euro), Ungheria (2122 euro) e Portogallo (1890 euro).
“I ricchi stanno diventando sempre piu’ ricchi a spese di chi lavora per vivere – afferma Esther Lynch, segretario confederale della Ces (Confederazione Europea Sindacati) – i sindacati devono chiedere aumenti salariali per ridurre le diseguaglianze e favorire la crescita. I ricchi mettono i loro soldi nelle banche. I lavoratori spendono i loro stipendi in beni e servizi, il che crea occupazione e ricchezza.Il problema non e’ quindi il costo del lavoro, ma il costo del capitale, le cifre pagate agli azionisti
UE: in Italia a lavoratori 3.354 euro in meno rispetto anni ’90
Ven, 23/02/2018 - 15:48
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